RENAL
FUNCTION AND RISK OF MYOCARDIAL INFARCTION IN AN ELDERLY POPULATION: THE ROTTERDAM
STUDY Brugts J, Knetsch A, Francesco U, et al. Arch Intern Med 2005;
165:2659-2665
RIASSUNTO
CONTESTO L'insufficienza renale è un fattore di rischio
per le malattie cardiovascolari (CV) nei pazienti con malattia renale
o coronarica (CHD); tuttavia non è noto se la funzionalità
renale sia un predittore indipendente di CVD nella popolazione generale.
METODI E' stato studiato se il livello della funzionalità
renale, stimata come velocità di filtrazione glomerulare (GRF),
fosse associata al rischio di infarto del miocardio (IM) incidente in
4484 soggetti "sani" appartenenti alla coorte dello studio di
Rotterdam (età media 69,6 anni, 63,7% donne, 51,7% con insufficienza
renale moderata). Il parametro renale è stato determinato con la
formula di Cockcroft-Gault e con l'equazione MDRD (Modification of
Diet in Renal Disease), mentre è stato utilizzato il modello
di regressione di Cox per stimare l'hazard ratio (aggiustato per
i fattori di rischio CV, quali ipertensione, colesterolo totale, colesterolo
HDL, fumo, proteina C-reattiva, diabete mellito, la presenza di aterosclerosi
e l'uso di farmaci).
RISULTATI Durante il follow-up (durata media 8,6 anni) 218 soggetti
(4,9%) hanno avuto un IM.
Una diminuzione di 10 mL/min per 1,73 m2 della velocità
di filtrazione glomerulare era associata ad un aumento del 32% del rischio
di IM (p<0,001). Confrontato con i soggetti nel quarto quartile l'hazard
ratio (multivariato-aggiustato) per il rischio di IM aumentava da
1,64 (IC 95% 1,03-2,59) nel terzo quartile a 1,94 (1,21-3,1) nel secondo
quartile e 3,06 (1,80-5,19) nel quartile con la più bassa velocità
di filtrazione glomerulare (con la formula di Cockcroft-Gault). Utilizzando
invece l'altra equazione le stime del rischio per il terzo, secondo e
primo quartile erano rispettivamente 1,34 (0,89-2,01), 1,66 (1,14-2,49),
and 1,90 (1,25-2,90).
CONCLUSIONI Questo studio mostra come la funzionalità renale
sia un predittore graduale ed indipendente di sviluppo di IM nella popolazione
anziana, anche quando la disfunzione è ad un livello lieve-moderato.
Una valutazione precoce di questa funzione potrebbe permettere di identificare
i soggetti con aumentato rischio di CHD.
Rischio
di IM associato alla funzionalità renale nello studio di Rotterdam
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Formula
Cockcroft-Gault
|
Equazione
MDRD
|
Quartile
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GFR
media
(mL/min per 1,73 m2)
|
Hazard
ratio
(IC 95%)
|
GFR
media
(mL/min per 1,73 m2)
|
Hazard
ratio
(IC 95%)
|
4
|
80,38
|
1,00
|
94,21
|
1,00
|
3
|
66,36
|
1,64
(1,03-2,59)
|
78,41
|
1,34 (0,89-2,01)
|
2
|
57,19
|
1,94 (1,21-3,10)
|
69,46
|
1,66
(1,14-2,49)
|
1
|
43,05
|
3,06
(1,80-5,19)
|
55,87
|
1,90
(1,25-2,90)
|
La
ragione per cui l'insufficienza renale è associata ad un rischio
maggiore non è ancora chiara, ma poiché lo studio ha dimostrato
che questa condizione è un predittore indipendente, si potrebbe
pensare che l'insufficienza renale di per sé possa iniziare e/o
accelerare la malattia CV attraverso la modificazione patologica dei piccoli
vasi, piuttosto che un'aterosclerosi generalizzata.
Indipendentemente dal meccanismo, gli autori puntualizzano che invecchiamento
della popolazione significa insufficienza renale; questa condizione rappresenta
un problema crescente che deve essere affrontato precocemente per contribuire
a prevenire le malattie coronariche.
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