INFLUENCE
OF ALBUMINURIA ON CARDIOVASCULAR RISK IN PATIENTS WITH STABLE CORONARY
ARTERY DISEASE
Solomon SD, Lin J, Solomon CG, et al.
Circulation 2007; 116:2687-93
Una nuova analisi dal trial PEACE mostra che l'albuminuria,
anche a bassi livelli ma entro il range di normalità, è
un predittore indipendente della mortalità cardiovascolare e per
tutte le cause.
RIASSUNTO
CONTESTO I pazienti con nefropatia cronica hanno un maggior rischio
di morbilità e mortalità cardiovascolare. E' stata valutata
l'associazione tra albuminuria e rischi di morte e di eventi CV in pazienti
con patologia coronarica stabile.
METODI E RISULTATI Sono stati studiati i soggetti arruolati nel
trial Prevention of Events with an ACE inhibitor (PEACE),
in cui pazienti con coronaropatia cronica stabile e funzione sistolica
preservata erano randomizzati a trandolapril o placebo e seguiti per una
mediana di 4,8 anni. Il rapporto albumina urinaria/creatinina (urinary
albumin to creatinine ratio, ACR), valutato in un laboratorio centralizzato
su 2977 pazienti al basale e su 1339 pazienti al follow-up (mediamente
dopo 34 mesi) veniva correlato al tasso stimato di filtrazione glomerulare
e agli outcome.
La maggior parte dei pazienti (73%) aveva al basale un ACR entro un range
normale (<17 microg/mg per gli uomini e <25 microg/mg per le donne).
Indipendentemente dal tasso stimato di filtrazione glomerulare e da altre
covariate al basale, un ACR più alto, anche se nel range di normalità,
era associato ad un aumento dei rischi di mortalità per tutte le
cause (p<0,001) e di morte cardiovascolare (p=0,01). L'effetto della
terapia con trandolapril sugli end point non veniva modificato in misura
significativa dal livello di albuminuria. Tuttavia, al periodo medio di
follow-up la terapia con trandolapril era associata ad un ACR significativamente
più basso (12,5 versus 14,6 microg/mg; p=0,0002), dopo aggiustamento
per ACR basale, tempo trascorso tra le misurazioni e altre covariate.
Un aumento dell'ACR nel tempo era associato ad un maggior rischio di morte
cardiovascolare (hazard ratio per log ACR 1,74; IC al 95% 1,08-2,82).
CONCLUSIONI L'albuminuria, anche in livelli bassi e nel range di
normalità, è un predittore indipendente di mortalità
cardiovascolare e per tutte le cause.
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