CAMBIAMENTI NELL'ANDAMENTO DELLA MORTALITÀ CVD IN EUROPA



AN UPDATE ON REGIONAL VARIATION IN CARDIOVASCULAR MORTALITY WITHIN EUROPE
Müller-Nordhorn J, Binting S, Roll S, et al.
Eur Heart Journal , pubblicato on line il 5 febbraio 2008



Questo studio rivela ampie differenze tra i paesi europei in termini di mortalità cardiovascolare: l'Italia è caratterizzata da uno dei più bassi tassi di mortalità per ischemia cardiaca, mentre per la mortalità dovuta ad eventi cerebrovascolari si registra un'ampia variabilità interna regionale.

RIASSUNTO
SCOPI Per la valutazione del rischio nella prevenzione primaria di patologie cardiovascolari sono utilizzate carte del rischio differenti per Paesi ad alto rischio e per Paesi a basso rischio. L'obiettivo di questo studio era di analizzare l'attuale variabilità regionale della mortalità cardiovascolare in Europa.
METODI E RISULTATI Sono stati calcolati i tassi di mortalità standardizzati per età per patologie ischemiche (IHD) e cerebrovascolari (CBD) da dati forniti da Eurostat e dagli Istituti Nazionali di Statistica delle rispettive nazioni (2000). Per la standardizzazione per età, è stata utilizzata la popolazione europea standard (1976). Sono stati considerati i soggetti di 45-74 anni, poiché la mortalità nelle fasce di età più giovani è relativamente bassa. I tassi per 100.000 persone sono stati calcolati sia a livello nazionale che regionale e sono stati divisi in quintili (nella mappa, i quintili dal più basso al più alto sono rispettivamente indicati in verde scuro, verde chiaro, giallo, arancio, rosso).
C'è ancora un netto gradiente da nord-est a sud-ovest nella mortalità per IHD. Per quanto riguarda le CBD, sembra esserci un "cerchio verde" di ridotta mortalità al centro dell'Europa occidentale, comprendente stati quali Francia e alcune regioni settentrionali della Spagna e dell'Italia. I Paesi con i più alti tassi di mortalità, come quelli dell'Europa centrale e orientale, oltre ad alcuni Stati della fascia mediterranea come Grecia, Portogallo e alcune regioni della Spagna e dell'Italia meridionale, circondano quest'area. Motivazioni specifiche della variabilità intra-nazionale sono differenti da Stato a Stato. Ad esempio, le differenze regionali in Israele, Baviera (Germania) e Repubblica Ceca sono associate alla variabilità dei valori di pressione arteriosa, mentre quelle in Inghilterra dipendono dalla diversa prevalenza di abitudine al fumo.
CONCLUSIONE All'interno dei Paesi europei c'è un profilo eterogeneo per quanto riguarda la mortalità cardiovascolare, che deve essere considerato nella definizione delle aree ad alto o a basso rischio per la prevenzione primaria delle patologie cardiovascolari. I tassi di mortalità cardiovascolare si sono ridotti ovunque: questo calo generalizzato è in gran parte dovuto al miglior controllo dei fattori di rischio e a cambiamenti salutari nello stile di vita. In molti Stati dell'Europa del centro-est la mortalità CBD è aumentata negli anni 70 e 80, mostrando poi una riduzione negli anni 90; nonostante ciò, i tassi restano più elevati che negli altri Stati europei.
Dal punto di vista pratico, ciò significa che tutti gli Stati dell'Europa occidentale devono essere considerati a basso rischio, con l'implicazione di una necessaria revisione delle linee guida.


Mortalità standardizzata per età per IHD nelle regioni europee (uomini; 45-74 anni; anno 2000)


Mortalità standardizzata per età per IHD nelle regioni europee (donne; 45-74 anni; anno 2000)


Mortalità standardizzata per età per CBV nelle regioni europee (uomini; 45-74 anni; anno 2000)


Mortalità standardizzata per età per CBV nelle regioni europee (donne; 45-74 anni; anno 2000)


Mortalità standardizzata per età per CVD (CHD+CVD) nelle regioni europee (uomini; 45-74 anni; anno 2000)

Mortalità standardizzata per età per CVD (CHD+CVD) nelle regioni europee (donne; 45-74 anni; anno 2000)