RIASSUNTO
CONTESTO L'uso di aspirina o altri farmaci antinfiammatori non
steroidei (FANS), in particolare l'uso a lungo termine, è stato
associato con un rischio moderatamente ridotto di cancro alla prostata
in studi epidemiologici precedenti. Paracetamolo, un antidolorifico di
uso comune, non è tradizionalmente considerato un FANS, ma può
avere effetti anti-infiammatori. Pochi studi hanno esaminato l'associazione
tra l'uso di paracetamolo a lungo termine e l'incidenza di cancro alla
prostata.
METODI E' stata esaminata l'associazione tra assunzione di paracetamolo
e incidenza del cancro alla prostata tra 78.485 uomini nella Cancer
Prevention Study II Nutrition Cohort. L'informazione sul consumo del
farmaco è stata ottenuta da un questionario compilato al momento
dell'iscrizione allo studio nel 1992, e aggiornata con follow-up nel 1997
e successivamente ogni due anni. I rischi relativi sono stati stimati
utilizzando modelli di regressione a rischi proporzionali. Tutti i modelli
sono stati aggiustati per età, razza, istruzione, indice di massa
corporea, diabete, uso di FANS e storia del test di dosaggio dell'antigene
prostatico specifico (PSA).
RISULTATI Durante il follow-up dal 1992 al 2007, sono stati identificati
8092 casi incidenti
di cancro alla prostata. L'uso corrente regolare
di paracetamolo (>30 pillole al mese) per >5 anni era associato
a un minor rischio di tutti i tipi di cancro alla prostata (RR 0,62; IC
95% 0,44-0,87) e a una minor aggressività del tumore (RR 0,49;
0,27-0,88). L'uso corrente regolare di durata inferiore a 5 anni non era
associato al rischio di cancro alla prostata.
CONCLUSIONI Questi risultati suggeriscono che l'uso prolungato
e regolare di paracetamolo possa essere correlato a un rischio inferiore
di cancro alla prostata.
IMPATTO Se l'associazione tra uso di paracetamolo e minor rischio
di cancro della prostata sarà confermata, essa potrà fornire
ipotesi sui meccanismi biologici sottostanti la carcinogenesi della prostata.
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