UNA REVIEW SINTETIZZA IL RUOLO DI ALCUNI FARMACI SUL PROLUNGAMENTO DELL'INTERVALLO QT IN PAZIENTI PEDIATRICI


DRUG-INDUCED QT PROLONGATION: EXAMPLES FROM THE PEDIATRIC LITERATURE
Marcia L. Buck
Pediatr Pharm 2005; 11



Il prolungamento del tratto QT (rilevabile con ECG) per un tempo superiore a 440-460 msec è un evento associato ad una grande varietà di farmaci, il cui impiego potrebbe esporre i pazienti ad un rischio maggiore di aritmie ventricolari, comprese le torsioni di punta.
Attualmente molti farmaci in sviluppo vengono sottoposti a test per stimare la capacità di prolungare il tratto QT; è molto più difficile invece valutare la probabilità che un farmaco induca torsione di punta nel corso di un trial clinico. Inoltre, le sperimentazioni cliniche raramente includono infanti e bambini che di conseguenza potrebbero essere esposti ad un rischio più alto di aritmie. Per questi motivi, la maggior parte delle segnalazioni di prolungamenti del tratto QT nell'età pediatrica provengono da segnalazioni di postmarketing surveillance.
Il prolungamento dell'intervallo QT (o intervallo QTc quando è stato corretto per la frequenza cardiaca) è causato dall'allungamento dei potenziali d'azione ventricolari. Tale processo potrebbe essere dovuto a un blocco dei canali del potassio responsabili del termine della fase di plateau del potenziale d'azione. Nonostante siano molti i canali del potassio in grado di produrre questo effetto, si ritiene che la maggioranza dei farmaci che interferiscono con il tratto QT blocchino il gene umano HERG. La presenza di altri fattori, come ipokaliemia, bradicardia e predisposizione genetica pone i pazienti a rischio di aritmie gravi.

Cisapride è stato introdotto negli Stati Uniti nel 1993 come farmaco per il reflusso gastro-esofageo e già dopo 2 anni erano stati segnalati in adulti casi di prolungamento del tratto QT e torsioni di punta. Il primo caso in un paziente pediatrico è stato segnalato nel 1998 e successivamente sono stati svolti tre studi prospettici per valutare il rischio potenziale associato a cisapride. I ricercatori hanno concluso che l'uso di questo farmaco nei bambini è associato ad un modesto aumento dell'intervallo QT, ma che l'incidenza di un prolungamento significativo dell'intervallo è bassa. Attualmente il farmaco è riservato a soggetti che non tollerano o sono resistenti alle terapie tradizionali.

Doxapram, farmaco che stimola la respirazione, viene occasionalmente usato nel trattamento dell'apnea dei nati prematuri che non risponde alle metilxantine. Nel 1998 è stata fatta la prima segnalazione di prolungamento dell'intervallo QT nei neonati.

Gli antipsicotici atipici si sono rivelati un aiuto nella gestione dei bambini e degli adolescenti affetti da schizofrenia, disturbi schizo-affettivi, disordini bipolari, sindrome di Tourette e autismo. Nel 2004 Kurth e Maguire hanno riportato il caso di un ragazzo di 14 anni che ha sviluppato un prolungamento dell'intervallo QT dopo un'overdose di quietiapina. Durante la degenza ospedaliera il paziente aveva ingerito 19 compresse da 100 mg di quietiapina come tentativo di suicidio. Un ECG fatto un'ora dopo l'overdose ha mostrato un intervallo QT di 453 msec, (l'ECG all'accettazione dava un QT di 411 msec). Sei ore dopo, l'intervallo era sceso a 436 msec. Non sono state notate aritmie.

La letteratura riguardante prolungamenti dell'intervallo QT indotti da farmaci è molto vasta. Nonostante questa reazione avversa sia stata evidenziata per diversi dosaggi, è comunque piuttosto difficile stimare il grado di rischio.