STESSO
NOME, MA PILLOLE DIVERSE. RISCHIOSE OMONIMIE TRA NUOVI PRODOTTI E VECCHI
FARMACI. IL CONSUMATORE PUO' CONFONDERSI SULLE INDICAZIONI
Stucchi E
Articolo tratto dal Corriere della Sera del 5 febbraio 2006 (Fonte:
ANSA del 23 gennaio 2006)
Hanno lo stesso nome, o quasi, ma non sono lo stesso prodotto farmaceutico,
perché non hanno la medesima composizione. Il problema è
che i medici, i farmacisti, ma soprattutto i consumatori, potrebbero far
riferimento soltanto al nome, utilizzando così il nuovo preparato
come hanno sempre fatto con il "vecchio". È accaduto,
infatti, che alcune case farmaceutiche abbiano di recente messo in commercio
integratori che ricordano nel nome altre specialità medicinali
(in genere, farmaci da banco, senza obbligo di ricetta) che sono state
ritirate dal mercato su decisione del Ministero della salute o per autonoma
rinuncia del produttore e che, quindi, non si trovano più in farmacia
o saranno in commercio soltanto fino ad esaurimento delle scorte. In qualche
caso per i nuovi preparati ci si è limitati ad aggiungere alla
denominazione dei predecessori la definizione «plus», oppure
«sport».
A segnalare questa situazione che potrebbe creare rischiosi disguidi è
Federfarma, lassociazione dei farmacisti, sulla rivista di categoria.
Condivide le preoccupazioni il farmacologo Silvio Garattini. «Il
nome di un prodotto farmaceutico - spiega il direttore dellIstituto
Mario Negri di Milano - dovrebbe corrispondere sempre agli stessi principi
attivi, perché altrimenti si può creare confusione e anche
danno alla salute. Potrebbe capitare, ad esempio, che un paziente si trovi,
senza saperlo, ad assumere una sostanza a cui è allergico».
«È importante, a questo proposito, - prosegue Garattini -
una maggiore sorveglianza, anche attraverso leggi che dispongano una formale
approvazione da parte dellAgenzia italiana del farmaco di tutti
i prodotti che vantano effetti positivi sulla salute. Anche gli integratori,
quindi, dovrebbero rientrare in questo regime di maggiori garanzie per
il consumatore». Vediamo alcune di queste situazioni. Loriginario
Carpantin, ad esempio, è un farmaco, ora ritirato dal mercato,
classificato in fascia C (non dispensato gratuitamente dal Servizio sanitario):
uno sciroppo contenente un antistaminico, vitamine e aminoacidi che, per
il suo effetto stimolante delle secrezioni gastriche, svolge unazione
antianoressica, ovvero favorisce lappetito. Il "nuovo"
Carpantin, invece, contiene soltanto creatina (proteina) e vitamine del
gruppo B, che non hanno azione stimolante sullappetito. Inoltre,
il prodotto recente riporta sulla confezione, in carattere più
piccolo, lindicazione «bambini», come destinatari del
preparato. Un altro esempio: il Sargenor, medicinale usato per gli stati
di astenia e affaticamento, oggi revocato e sostituito con il Sargenor
sport, integratore per chi fa intensa attività fisica o per chi
ha un ridotto tono muscolare. Anche Essen enzimatico e Digestopan, utilizzati
come digestivi, per la presenza di enzimi - come pepsina, lipasi e proteasi
- si sono trasformati nei rispettivi integratori, contenenti però
sostanze vegetali e vitamine. In qualche caso, tra il vecchio e il nuovo
prodotto cè una differenza di quantità dei componenti:
Polase sport, per esempio, contiene gli stessi elementi del Polase, ma
a più basso dosaggio, e viene indicato per reintegrare i sali minerali
persi con la sudorazione e contrastare laffaticamento muscolare.
Analoga composizione, ma dosaggi inferiori si evidenziano anche confrontando
gli originari e i più recenti Betotal e Berocca, complessi vitaminici.
Secondo Federfarma, comunque, queste scelte sarebbero state adottate dai
produttori anche per sottrarsi alla preannunciata revisione del metodo
di formazione del prezzo dei farmaci di fascia C.
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