IMMUNOSUPPRESSANT MEDICATIONS AND MORTALITY IN INFLAMMATORY BOWEL DISEASE
Lewis JD, Gelfand JM, Troxel AB, et al.
Am J Gastroenterol 2008; 103:1428-35
Lo studio ha indagato la relazione tra uso di farmaci immunosoppressori
e mortalità ed ha osservato un aumentato rischio di morte associato
a corticosteroidi, ma non a tiopurine.
RIASSUNTO
OBIETTIVO Questo studio ha esaminato se il trattamento del morbo
di Crohn (CD) e della colite ulcerosa (UC) con farmaci immunosoppressori
fosse associato ad un aumento del rischio di morte nel periodo precedente
l'avvento delle terapie antitumor necrosis factor (TNF).
DISEGNO Si tratta di uno studio di coorte retrospettivo che ha
usato i dati del General Practice Research Database dal 1987 al
1997. I pazienti con CD e UC sono stati appaiati a controlli, bilanciati
per età, sesso e ambulatorio di cura primaria. I pazienti con CD
e UC sono stati stratificati in base all'uso di farmaci immunosoppressori
durante il follow-up. Sono stati usati modelli a rischi proporzionali
di Cox, aggiustati per comorbidità, per definire il rischio relativo
di morte. Modelli addizionali hanno esaminato il rischio relativo di morte
con l'uso corrente di corticosteroidi o tiopurine.
RISULTATI La coorte includeva 5.539 pazienti con CD, 8.910 pazienti
con UC e 41.624 controlli. I pazienti con CD avevano una mortalità
maggiore (hazard ratio [HR] per CD non trattato con immunosoppressori
1,27; IC al 95% 1,07-1,51; HR per CD trattato con immunosoppressori 2,44;
1,84-3,25). L'aumento della mortalità è stato osservato
solo tra pazienti UC trattati con immunosoppressori (HR 1,67; 1,34-2,09).
Sia per CD che per UC, la terapia corrente con corticosteroidi era associata
ad un aumento della mortalità (CD: HR 2,48; 1,85-3,31; UC: HR 2,81;
2,26-3,50). L'uso corrente di tiopurine non era associato ad un aumento
della mortalità (CD: HR 0,83; 0,37-1,86; UC: HR 0,70; 0,29-1,70).
CONCLUSIONI I pazienti trattati con corticosteroidi, ma non quelli
trattati con tiopurine, mostravano un rischio maggiore di morte, sebbene
questo studio non sia riuscito a chiarire se ciò dipendesse dal
farmaco o dalla gravità della patologia sottostante.
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