DOMPERIDONE E PROLUNGAMENTO DELL'INTERVALLO QT NEI NEONATI



EFFECT OF DOMPERIDONE ON QT INTERVAL IN NEONATES
Djeddi D, Kongolo G, Lefaix C, et al.
J Pediatr 2008; 153:663-666



Questo studio mette in discussione il rapporto rischio-beneficio di domperidone nei neonati: a fronte di un'efficacia non ben documentata, ci sono evidenze di reazioni avverse con sindrome del QT lungo.


Lo studio di Djeddi et al. ha mostrato l'esistenza di una associazione fra assunzione orale di domperidone nei neonati e prolungamento dell'intervallo QT, confermando alcuni segnali già emersi nel 2000 [1] e nel 2005 [2].
I risultati di questo studio impongono di aggiungere un'altra voce all'elenco dei farmaci che possono indurre la sindrome del QT lungo e un conseguente aumentato rischio di torsione di punta, una aritmia potenzialmente fatale.
Domperidone è indicato per nausea, vomito e reflusso gastroesofageo e la sua azione sulla motilità intestinale è simile a quella di cisapride, farmaco largamente usato negli anni 80 e 90 e ritirato dal commercio nel 2000 dopo la pubblicazione di vari report riguardanti il prolungamento del QT, aritmia ventricolare e arresto cardiaco in adulti e bambini.
Dopo la sospensione di questo farmaco a causa del suo sfavorevole profilo di sicurezza domperidone è diventato l'agente pro-cinetico preferito in Europa.
Domperidone, benché chimicamente differente da cisapride, influenza la ripolarizzazione cardiaca con lo stesso meccanismo e cioè alterando la corrente degli gli ioni potassio nelle cellule cardiache.
La questione sollevata dallo studio Djeddi et al., che ha evidenziato un prolungamento medio di 14 msec del QT in 31 neonati esposti a domperidone, nessuno dei quali ha comunque sviluppato una aritmia maligna, è stabilire il limite oltre il quale l'allungamento del QT pone un paziente a rischio di gravi reazioni avverse a carico del cuore, dato che il rischio di aritmia non è valutabile tanto dall'entità dell'allungamento dell'intervallo QT ma piuttosto da fattori genetici e ambientali che concorrono a definire piccole sottopopolazioni di pazienti ad alto rischio.
Un' altra questione riguarda il problema della mancanza di evidenze scientifiche robuste in merito all'efficacia di domperidone, come di altri agenti pro-cinetici, nel controllo del reflusso gastroesofageo, per cui il rischio di reazioni avverse non sarebbe accettabile a fronte di benefici non evidenti.
Queste considerazioni e i risultati del presente studio dovrebbero suggerire ai medici grande cautela nella prescrizione di domperidone nei bambini, soprattutto se sani e con fisiologico reflusso gastroesofageo.

[1] DOMPERIDONE SHOULD NOT BE CONSIDERED A NO-RISK ALTERNATIVE TO CISAPRIDE IN THE TREATMENT OF GASTROINTESTINAL MOTILITY DISORDERS. Drolet B, Rousseau G, Daleau P, et al. Circulation 2000; 102:1883-1885
[2] QT INTERVAL PROLONGATION ASSOCIATED WITH THE ORAL USE OF DOMPERIDONE IN AN INFANT. Rocha CM, Barbosa MM Pediatr Cardiol 2005; 26:720-723