TIAZOLIDINEDIONI E RISCHIO DI FRATTURE NELLE DONNE



LONG-TERM USE OF THIAZOLIDINEDIONES AND FRACTURES IN TYPE 2 DIABETES: A META-ANALYSIS
Loke YK, Singh S, Furberg CD
CMAJ 2009; 180:32-39



Questa revisione di trial randomizzati e studi osservazionali dimostra che l'uso di tiazolidinedioni aumenta significativamente il rischio di fratture nei pazienti diabetici; inoltre l'esposizione a questi farmaci è associata a variazioni significative della densità minerale ossea a livello della colonna lombare e dell'anca.


RIASSUNTO
CONTESTO Rosiglitazone e pioglitazone possono aumentare l'incidenza di fratture. Si è voluto determinare sistematicamente il rischio di fratture associato alla terapia con tiazolidinedioni e valutare l'effetto di tale terapia sulla densità minerale ossea.
METODI Sono state svolte ricerche su MEDLINE, EMBASE, il Cochrane Central Register of Controlled Trials (CENTRAL), altri registri di trial e le schede tecniche dei prodotti fino a giugno 2008. Sono stati selezionati trial randomizzati controllati, a lungo termine (più di 1 anno) e su pazienti con diabete di tipo 2 e studi osservazionali controllati sul rischio di fratture o sulla variazione di densità minerale ossea conseguente all'uso del tiazolidinedioni. Sono stati calcolati gli odds ratio (OR) aggregati per le fratture e la differenza media pesata della densità minerale ossea.
RISULTATI Sono stati analizzati i dati di 10 trial randomizzati e controllati, che comprendevano 13.715 partecipanti, e di 2 studi osservazionali su 31.679 soggetti. Rosiglitazone e pioglitazone erano associati ad un aumento significativo del rischio di fratture complessivamente nei 10 trial randomizzati e controllati (OR 1,45; IC al 95% 1,18-1,79; p<0,001). Cinque trial mostravano un aumento significativo del rischio tra le donne (OR 2,23; 1,65-3,01; p<0,001) ma non tra gli uomini (OR 1,00; 0,73-1,39; p=0,98). I due studi osservazionali dimostravano un aumento significativo del rischio di fratture associato a rosiglitazone e pioglitazone. La densità minerale ossea nelle donne esposte a tiazolidinedioni era significativamente ridotta a livello della colonna lombare (differenza media pesata -1,11%; IC al 95% da -2,08% a -0,14%; p=0,02) e dell'anca (-1,24%; da -2,34% a -0,67%; p<0,001) in due trial randomizzati e controllati.
INTERPRETAZIONE L'uso a lungo termine di tiazolidinedioni raddoppiava il rischio di fratture tra le donne con diabete di tipo 2, senza aumentare significativamente quello tra gli uomini diabetici.