CINQUE
ANNI DI ORMONI CAUSANO UN RADDOPPIO DEL RISCHIO DI TUMORE MAMMARIO: I
RISULTATI DEL WOMEN'S HEALTH STUDY FANNO CHIAREZZA SUL RUOLO DELLA TERAPIA
SOSTITUTIVA NELLE DONNE IN MENOPAUSA
Fonte: Associazione Italiana Oncologica della terza età. 8 gennaio
2009
Secondo coloro che li hanno presentati, i risultati delle ultime elaborazioni
del Womens Health Study (WHI) rappresentano un punto
fermo che porrà fine alle infinite polemiche che si sono susseguite
negli ultimi anni in merito al ruolo della terapia ormonale sostitutiva
(TOSs) nellinsorgenza del tumore mammario, perché il legame
cè, è evidente e indiscutibile: cinque anni di ormoni
causano un raddoppio del rischio, e anche se lassunzione è
meno prolungata, il pericolo aumenta rispetto alle donne che non prendono
ormoni.
La buona notizia è che laumento di rischio, così come
si manifesta, altrettamto velocemente scompare dopo la sospensione della
Tos, tornando a livelli normali nel giro di pochi mesi. Così la
pensano Rowan Chlebowski e colleghi, dellArbor-Ucla Medical Center
di Los Angeles, che hanno scelto una platea importante per discutere largomento:
il San Antonio Breast Cancer Symposium, svoltosi come ogni anno allinizio
di dicembre in Texas.
I dati
elaborati derivano da due bracci del Whi, lo studio bruscamente interrotto
nel 2002 dopo che le analisi ad interim avevano mostrato un aumento del
rischio di cancro al seno del 26 per cento tra le utilizzatrici di Tos;
nello schema originale, più di 16.000 donne strettamente controllate
per età, condizioni fisiche, peso e altri possibili fattori confondenti
erano state invitate ad assumere il Prempro, un prodotto a base di estrogeni
e progestinici, oppure un placebo. Al momento dello stop, molte avevano
già fatto uso di Tos per più di cinque anni, e per questo
la loro condizione è stata valutata nel tempo insieme a quella
delle donne del gruppo di controllo, per un totale di oltre 15.000 casi
analizzati fino al luglio del 2005. Chiarissimo il trend: il rischio,
per le donne in terapia, aveva iniziato ad aumentare in concomitanza con
linizio della Tos, aveva raggiunto il massimo (cioè un valore
appunto doppio rispetto ai controlli) nel momento dellinterruzione
e poi aveva iniziato a diminuire.
Nella
seconda parte dello studio, gli autori hanno verificato il destino di
oltre 16.000 donne che avevano assunto spontaneamente ormoni per più
di sette anni e quello di 25.000 donne che non ne avevano mai fatto uso.
Anche in questo caso, nel momento di picco il rischio delle donne in Tos
era doppio rispetto a quello delle altre ed era diminuito a partire dallinterruzione
della terapia; da notare che il numero di coloro che assumevano Tos è
calato dal 2003, anno della pubblicazione di primi risultati del 60%;
nella popolazione generale, del resto, la diminuzione è stata ancora
più vistosa e ha toccato il 70% rispetto ai valori pre-Whi.
Ma
la prova forse più convincente del legame tra Tos e tumore è,
secondo molti, la coincidenza di calo di incidenza dei tumori mammari
e di drastica diminuzione della diffusione della Tos, che dipenderebbe
sia dal progressivo abbandono della terapia da parte delle donne in menopausa
sia dal fatto che coloro che vi entrano non ne fanno più uso, se
non in casi molto limitati.
Secondo
alcuni degli oncologi presenti a San Antonio, ci potrebbe essere anche
unaltra spiegazione: il fatto che, almeno negli Stati Uniti, diminuisce
il numero di donne che si sottopongono regolarmente alla mammografia,
e ciò fa sì che vengano scoperti meno tumori, ma non che
ve ne siano realmente di meno. Critica infondata, secondo gli autori,
perché non cè alcun motivo per pensare che la diminuzione
delle mammografie riguardi in modo diverso le donne in Tos e quelle no:
se cè una diminuzione dei test, tocca in modo identico tutta
la popolazione e quindi non influisce sui numeri finali.
Tos
al tramonto, dunque? Forse, ma non del tutto. Gli autori hanno infatti
voluto precisare che laumento di rischio si traduce, in numeri reali,
in qualche caso in più ogni mille utilizzatrici e sottolineare
il fatto che la situazione torna molto velocemente alla normalità
non appena si sospende lassunzione. La Tos può quindi continuare
a essere prescritta, ma solo a donne che ne abbiano una reale necessità,
e per periodi di tempo limitati. Ora gli stessi oncologi stanno pianificando
uno studio che aiuti a capire che cosa accade alle donne che assumono
soltanto estrogeni (per lo più si tratta di isterectomizzate).
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