REPORTS
OF ESOPHAGEAL CANCER WITH ORAL BISPHOSPHONATE USE
Wysowski DK
N Engl J Med 2009; 360:89-90 (lettera all'editore)
Fra
ottobre 1995 e maggio 2008 la FDA ha ricevuto 23 report di pazienti con
diagnosi di cancro esofageo e alendronato come farmaco sospetto in 21
casi o come farmaco concomitante in 2.
Negli Stati Uniti non sono stati mai riportati casi simili relativi ad
altri bifosfonati orali. Complessivamente i casi di morte sono stati 8.
Di 23 pazienti, 18 (78%) erano donne; l'età mediana era di 74 anni.
Fra i 14 pazienti per i quali sono state riportate informazioni sulla
dose, 8 soggetti avevano assunto alendronato alla dose di 10 mg al giorno
e 5 avevano assunto una dose di 70 mg a settimana; in un caso è
stata riportata una posologia di "una volta a settimana". Il
tempo mediano tra uso di alendronato e diagnosi era di 2,1 anni. Non per
tutti pazienti sono state riportate informazioni sui fattori di rischio,
ma è stato segnalato il caso di un paziente che aveva assunto alendronato
nonostante avesse l'esofago di Barrett, condizione che predispone all'adenocarcinoma
esofageo.
Il sito più menzionato era l'esofago distale (6 pazienti), con
coinvolgimento gastrico in qualche caso. L'analisi istologica mostrava
adenocarcinoma in 6 pazienti e carcinoma delle cellule squamose in 1 paziente.
Diagnosi
di cancro esofageo dopo uso di bifosfonati orali sono state segnalate
anche per 31 pazienti di Europa e Giappone. I farmaci riportati come sospetti
o concomitanti erano alendronato, ibandronato, etidronato, con 6 casi
di morte. L'esofago di Barrett è stato riportato per 3 pazienti
ed era stato diagnosticato in prossimità della data di diagnosi
di cancro esofageo e dopo l'uso di alendronato.
Ventidue pazienti (71%) erano donne; l'età mediana era 68,5 anni.
Per 20 pazienti per cui erano disponibili le informazioni sul dosaggio,
2 avevano assunto risedronato (5 mg/die o 35 mg/settimana); 9 alendronato
10 mg/die; 8 alendronato 70 mg/settimana, ed 1 ibandronato (una singola
assunzione di una compressa da 150 mg dopo anni di uso di etidronato).
Il tempo mediano dall'esposizione alla diagnosi era di 1,3 anni. Non erano
disponibili informazioni sui fattori di rischio. L'esofago di Barrett
era riportato in 3 pazienti, diagnosticato in prossimità della
data di insorgenza del cancro esofageo e dopo uso di alendronato. L'esofago
distale era interessato in 8 pazienti (con coinvolgimento gastrico in
4). Sei pazienti hanno sviluppato adenocarcinoma e 5 carcinoma delle cellule
squamose.
L'insorgenza di esofagite è stata associata ai bifosfonati orali,
normalmente quando i farmaci non vengono assunti secondo le modalità
riportate nel foglietto illustrativo. Materiale cristallino simile alle
compresse disgregate di alendronato è stato ritrovato nelle biopsie
di pazienti con esofagite erosiva e anormalità persistenti della
mucosa sono state osservate in alcuni di questi pazienti, suggerendo un
potenziale effetto cancerogeno.
I medici dovrebbero evitare la prescrizione di bifosfonati orali in soggetti
con l'esofago di Barrett. Questa classe di farmaci dovrebbe quindi essere
considerata un possibile fattore di rischio per il cancro esofageo.
Merck ha
affermato in uno statement che i dati provenienti dai trial clinici e
i report post-marketing non suggeriscono alcuna associazione tra alendronato
e cancro esofageo. La compagnia sottolinea che il farmaco è in
commercio da 13 anni, periodo durante il quale sono state emesse più
di 150 milioni di prescrizioni solo negli USA. I loro database includono
più di 17.000 pazienti, di cui circa 3000 hanno assunto il farmaco
per 3-5 anni e circa 800 per 8-10.
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