L'FDA
ha annunciato il proseguimento degli studi sull'efficacia del clopidogrel
(Plavix, Bristol-Myers Squibb/Sanofi-Aventis) in pazienti trattati con
altri farmaci, soprattutto inibitori di pompa (PPI), e in quelli con varianti
genetiche associate a resistenza a clopidogrel e conseguente aumento del
rischio di outcome cardiovascolari.
Due studi pubblicati nel mese scorso hanno mostrato forti associazioni
tra una variante di CYP2C19 ed eventi coronarici trombotici ricorrenti
in soggetti in terapia con clopidogrel. La variante genetica è
estremamente comune, essendo presente nel 30% della popolazione ancestrale
europea, nel 40% di quella ancestrale africana e in più del 50%
di quella ancestrale asiatica, e indicando che un grande numero di pazienti
sono a rischio molto più alto di trombosi da stent, nonostante
il trattamento con clopidogrel.
La comunicazione dell'FDA riporta anche che alcune pubblicazioni suggeriscono
che i PPI possano interferire con l'efficacia di clopidogrel attraverso
l'inibizione dell'enzima che converte clopidogrel nella sua forma attiva.
Non tutti gli studi hanno mostrato questo effetto, ma tali farmaci sono
comunemente prescritti ai soggetti trattati con clopidogrel, dal momento
che l'antipiastrinico può causare irritazione gastrica.
Sanofi-Aventis e Bristol-Myers Squibb concordano con l'intenzione dell'FDA
di proseguire le analisi, "al fine di ottenere ulteriori informazioni
che possano permettere di meglio comprendere e caratterizzare gli effetti
di fattori genetici e di altri farmaci (specie dei PPI) sull'efficacia
di clopidogrel".
Saranno necessari alcuni mesi prima che gli studi siano completati e analizzati
ma, nel frattempo, i pazienti dovrebbero continuare ad assumere clopidogrel
come prescritto. I medici dovrebbero anche rivalutare l'inizio o la continuazione
della terapia con PPI, compreso l'OTC omeprazolo, nei pazienti trattati
con clopidogrel.
COMUNICAZIONE
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