POTENZIALE TOSSICITÀ NEI BAMBINI DEI FARMACI PER TOSSE E RAFFREDDORE





Negli ultimi tempi, si trovano parecchi articoli sui potenziali pericoli connessi ai trattamenti per la tosse e per il raffreddore e al tasso di utilizzo di questa cura nei bambini. L'argomento viene affrontato nei tre seguenti articoli.

Questi studi forniscono interessanti spunti circa la problematica dell'utilizzo dei farmaci per la tosse e per il raffreddore (CCM).
Il primo studio (di Vernacchio et al.) mostra che l'uso di questi farmaci è presumibilmente più comune di quanto pensino i medici. Un tasso di prevalenza del 10% (lo studio ha stimato che il 10% dei soggetti aveva assunto un CCM OTC nella settimana precedente) ha notevoli implicazioni, compresi la misurazione in ambulatorio della pressione arteriosa e le potenziali interazioni con quanto prescritto dal medico. D'altra parte, l'uso diffuso di questi farmaci rende la visita medica un momento formativo circa l'utilizzo corretto o il non utilizzo di tali prodotti.
Il secondo studio (di Pitetti et al.) suggerisce che la storia dettagliata dell'utilizzo di CCM OTC dovrebbe essere parte importante della valutazione degli eventi rischiosi per la vita dei bambini, specie considerando che molti centri medici non conducono abitualmente il test gas-cromatografico per questi farmaci al momento del ricovero dei pazienti.
Infine, lo studio di Rimza e Newberry sottolinea in maniera preoccupante il potenziale ruolo dei CCM OTC come causa di morte infantile improvvisa. Se l'associazione fosse confermata, con il 50% dei bambini morti di morte inattesa che presentavano storia d'uso di questi farmaci, i CCM comporterebbero un rischio decisamente superiore a quanto precedentemente stimato.

COMUNICATI DALLE AGENZIE


COUGH AND COLD MEDICATION USE BY US CHILDREN, 1999-2006: RESULTS FROM THE SLONE SURVEY
Vernacchio L, Kelly JP, Kaufman DW, Mitchell AA
Pediatrics 2008; 122:e323-329

RIASSUNTO

Questo studio è stato effettuato per fornire le stime del sovrautilizzo nei bambini dei farmaci da banco impiegati nella cura della tosse e del raffreddore. I dati sono stati raccolti attraverso un metodo telefonico digitale casuale tra il 1998 e il 2007. Per i bambini di età inferiore ai 14 anni i parenti hanno fornito informazioni sulla terapia farmacologica, sia sugli OTC che sulla prescrizione, adottata nella settimana precedente all'intervista telefonica. I soggetti di età compresa tra i 14 e i 18 anni hanno risposto personalmente alle domande sull'uso di OTC per CCM.
Il sondaggio ha coinvolto più di 4200 individui dai 0 ai 17 anni, ed il tasso di risposta è stato del 62%. L'età media era 9 anni. La percentuale dei soggetti in cura per la tosse e per il raffreddore nella settimana precedente all'intervista era di poco superiore al 10% (439/4267). L'uso di preparazioni decongestionanti e di antistaminici è stato maggiormente prevalente (entrambe al 6,3%), seguito dagli antitussivi (4,1%) e dagli espettoranti (1,5%). All'incirca due terzi dei farmaci assunti erano preparazioni combinate.
I tassi di esposizione erano maggiori nel gruppo di bambini di età compresa tra i 2 ei 5 anni, a seguire il gruppo dai 0 ai 2 anni, con all'incirca il 5,8% esposto agli antitussivi, il 9% ai decongestionanti e il 7,7% agli antistaminici. Dal 1999-2000 al 2005-2006, l'uso complessivo di OTC nei CCM è diminuito approssimativamente del 30%. Gli autori concludono che gli OTC nei CCM sono usati da molti bambini, anche con età inferiore ai due anni.


ACCIDENTAL AND NONACCIDENTAL POISONINGS AS A CAUSE OF APPARENT LIFE-THREATENING EVENTS IN INFANTS
Pitetti RD, Whitman E, Zaylor A
Pediatrics 2008; 122:e359-362

RIASSUNTO

Questo studio vuole valutare il ruolo dei farmaci nel causare gli eventi apparentemente rischiosi per la vita dei bambini (ALTE). I soggetti erano bambini di età inferiore ai 24 mesi che sono stati ricoverati in pronto soccorso perché presentavo ALTE, accertati da criteri rigorosi e certi. I dati sono stati raccolti in modo prospettico oltre un periodo di circa 9,5 anni. Nel pronto soccorso, i soggetti con ALTE sono stati tutti sottoposti ad una valutazione standardizzata che includeva il test tossicologico su un campione delle urine. Questi soggetti sono stati tutti ricoverati dopo aver valutato la presenza degli ALTE.
Le caratteristiche dell'evento, i risultati dell'esame in pronto soccorso e le diagnosi di dimissione sono state raccolte per ogni paziente. Un campione delle urine con la presenza di uno qualsiasi dei farmaci considerati è stato considerato un "esame tossicologicamente positivo" e il test per l'identificazione del farmaco è stato completato con la cromatografia/spettrometria di massa.
Un vero positivo era uno qualunque dei farmaci considerati non segnalati dal genitore tra le terapie in corso; i veri positivi sono stati suddivisi in: positivi "clinicamente non significativi" e "clinicamente significativi" in base alla possibilità che il farmaco fosse ritenuto potenzialmente rischioso per la vita del bambino. Quando nello specifico venivano identificati i CCM, erano considerati clinicamente significativi.
Quasi 600 bambini di età inferiore ai 24 mesi presentavo ALTE durante il periodo di studio. Di questi, 274 avevano l'esame tossicologico delle urine positivo e questi soggetti avevano un'età media di 2,5 mesi. I pazienti con un problema medico significativo precedente avevano meno probabilità di risultare positivi al test tossicologico sulle urine, così come i nati prematuri e le potenziali cause dei loro ALTE erano meno ovvie. Dei 18,2% degli esami tossicologici considerati positivi, il 46% di questi (8,4% del totale) erano considerati clinicamente significativi (4,7% del totale positivo per i farmaci da banco utilizzati nella cura della tosse e del raffreddore). Il farmaco rilevato più frequentemente era efedrina/pseudoefedrina. I soggetti con un test farmacologico clinicamente significativo avevano un'età superiore a 1,4 mesi rispetto a quelli con un test positivo non clinicamente significativo ed erano maggiormente inclini a contrarre prodromi di malattie virali. I bambini con la presenza di CCM OTC nelle loro urine presentavano un'incidenza 4 volte più grande di ALTE in un membro della famiglia a confronto con quelli che avevano un test negativo urinario (25% vs 6%). Nessun genitore al momento dell'arruolamento riportava di avere somministrato un OTC per la cura della tosse. In conclusione molti bambini presentavano ALTE con l'esame tossicologico delle urine positivo e metà di questi esami erano positivi ai CCM OTC.


UNEXPECTED INFANT DEATHS ASSOCIATED WITH USE OF COUGH AND COLD MEDICATIONS
Rimza ME, Newberry S
Pediatrics 2008; 122:e318-322

RIASSUNTO

Gli autori hanno notato che le perplessità circa la sicurezza e la mancanza di efficacia dei farmaci
OTC per la tosse e il raffreddore hanno portato l'FDA a sconsigliare l'uso di questi prodotti nei bambini al di sotto dei 2 anni. Nel 2007 molte aziende ritirarono volontariamente alcuni CCM OTC dal mercato. Gli autori hanno rivisto un anno (2006) di dati dell'Arizona Child Fatality Review Program per determinare il tasso d'uso di CCM nei bambini deceduti di morte inattesa.
La review fornita da questo programma ha coinvolto una valutazione complessiva delle potenziali cause di morte, comprendendo le valutazioni iniziale della polizia e dei medici, seguita da una review dell'intera casistica condotta da un gruppo di soggetti competenti. Sangue, bile, contenuto gastrico e urine dei bambini sono stati sottoposti a gas cromatografia per rilevare la presenza di farmaci. Il test era considerato positivo se veniva isolato un qualunque CCM OTC di uso comune, oltre ad antipiretici. Sono stati riportati 90 decessi inattesi in bambini, il 31% di questi è stato classificato come sindrome della morte improvvisa del lattante (sudden infant death syndrome, SIDS), il 25% come soffocamento e il 21% "per altri incidenti". Nel 20% dei casi le infezioni respiratorie erano la più probabile causa di morte.
Su 48 morti non classificati come soffocamento o per altri incidenti, il test tossicologico è stato completato in 21 bambini (44%). Di questi, 10 (48%) erano positivi a CCM OTC. Il più grande dei 10 bambini aveva 10 mesi, gli altri meno di 6. Tutti e 10 avevano riportato sintomi da tosse e raffreddore al momento del decesso. Farmaci antistaminici erano presenti in 6 soggetti, destrometorfano in 5 e pseudoefedrina in 3. Otto appartenevano a minoranze. Molti presentavano anche fattori di rischio sociali, come genitori giovani, povertà, scarsa padronanza dell'inglese, e uno di loro era stato adottato.
Gli autori hanno osservato che questi risultati sollevano perplessità circa il contributo di CCM OTC nella mortalità infantile inattesa, rafforzando le preoccupazioni in merito alla sicurezza di questi prodotti. Inoltre, l'esposizione a CCM OTC dovrebbe costituire un elemento abituale nella storia raccolta da chi si occupa della valutazione delle morti infantili improvvise.