RIASSUNTO
Si riporta il caso di una donna caucasica di 50 anni, sottoposta ad indagine
medica per anomali livelli biochimici epatici, ma che non manifestava
alcuna sintomatologia. Aveva consumato tè a base di valeriana per
3 settimane (5 mL di estratto di radice di valeriana 3 volte al giorno).
Inoltre aveva assunto 10 compresse di vaimana, un farmaco OTC contenente
125 mg secchi di estratto di valeriana per compressa, 2 mesi prima di
un'analisi del sangue di routine. L'esame fisico era normale.
I test di laboratorio hanno mostrato elevati livelli di aminotransferasi
(AST 110 IU/L, ALT 246 IU/L [range 5-50]). Fosfatasi alcalina (ALP), gamma-glutamina
transferasi (gamma-GT) e bilirubina nel sangue, così come l'ultrasonografia
addominale e la tomografia computerizzata spirale del fegato, erano normali.
Le analisi di laboratorio non mostravano evidenze di epatite virale o
autoimmune o di morbo di Wilson. Un mese dopo, AST e ALT erano aumentate
(AST 344 IU/L, ALT 564 IU/L), così come le gamma-GT (72 IU/L),
mentre mostravano una graduale riduzione nei due mesi successivi (AST
75 IU/L denotavano lieve fibrosi e infiammazione di molti tratti portali,
soprattutto con linfociti ed eosinofili. L'epitelio dei piccoli dotti
biliari mostrava diversi cambiamenti rigenerativi ed infiltrazione con
cellule infiammatorie. Nel parenchima si osservava necrosi litica degli
epatociti nella zona perivenulare di molti acini epatici, portando alla
diagnosi di epatite da farmaco. Nel corso dei 10 mesi successivi i livelli
delle transaminasi sono tornati normali.
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