RIASSUNTO
SCOPO Condurre una revisione delle conoscenze attuali su benefici
e rischi della terapia a lungo termine con aspirina per la prevenzione
di patologie cardiovascolari.
METODI Sono stati rivisti gli articoli ritenuti rilevanti, pubblicati
in inglese dal 1996 e 2006, ottenuti consultando i database Current
Contents Science Edition, EMBASE e MEDLINE.
RISULTATI La prevenzione secondaria con aspirina è efficace
nel ridurre il rischio di eventi ischemici in pazienti con patologie cardiovascolari.
Rimane comunque controversa l'utilità dell'aspirina nella prevenzione
primaria di eventi ischemici. Aspirina sembra ridurre l'incidenza di ictus
ischemico ma aumenta l'incidenza di ictus emorragico. La terapia con aspirina
può anche portare ad un aumentato rischio di ulcere gastrointestinali,
emorragie gastrointestinali maggiori e altre complicazioni emorragiche.
Basse dosi di aspirina sono associate ad un ridotto rischio di effetti
collaterali gastrointestinali e sono ugualmente efficaci nel ridurre il
rischio cardiovascolare. La co-terapia con antinfiammatori non steroidei,
clopidogrel o warfarin aumenta il rischio di effetti avversi gastrointestinali,
mentre la co-terapia con inibitori di pompa protonica li riduce.
CONCLUSIONI È necessario considerare attentamente nella
prescrizione di aspirina sia i benefici che i rischi, soprattutto in prevenzione
primaria. Ai pazienti dovrebbero essere prescritte basse dosi piuttosto
che alte dosi di aspirina, come stabilito nelle linee guida. La co-prescrizione
di un inibitore di pompa protonica può essere necessario in pazienti
ad alto rischio di complicazioni gastrointestinali maggiori.
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