EVENTI GASTROINTESTINALI CON BIFOSFONATI



Il primo studio suggerisce che nel contesto della reale pratica clinica le donne che assumono mensilmente ibandronato orale sperimentano un rischio di eventi avversi gastrointestinali significativamente inferiore a quello di donne trattate con bifosfonati orali settimanali nella prima settimana di trattamento. Il secondo studio, mediante osservazione di 10.000 nuovi utilizzatori di bifosfonati, ha confrontato il profilo di sicurezza gastrointestinale di risedronato e alendronato.


RISK OF SEVERE GASTROINTESTINAL EVENTS IN WOMEN TREATED WITH MONTHLY IBANDRONATE OR WEEKLY ALENDRONATE AND RISEDRONATE(APRIL)
Blumentals WA, Harris ST, Cole RE, et al.
Ann Pharmacother, pubblicato on line il 24 marzo 2009

RIASSUNTO
CONTESTO Gli eventi avversi gastrointestinali (GI) correlati ai bifosfonati (BP) possono portare all'interruzione del trattamento dell'osteoporosi. L'irritazione del tratto GI in seguito all'uso di bifosfonati può essere peggiorata dalla somministrazione frequente.
OBIETTIVO Confrontare il numero di donne che hanno sperimentato eventi GI gravi entro 3 mesi dall'inizio del trattamento mensile con ibandronato orale con quelle in terapia settimanale con bifosfonati orali assunti settimanalmente (alendronato o risedronato).
METODI In uno studio retrospettivo su database, le donne con una nuova prescrizione di ibandronato mensile sono state appaiate per propensity score a donne con una nuova prescrizione di BP settimanali. Le pazienti sono state coinvolte in un programma di assistenza sanitaria da 6 mesi prima della data indice a 3 mesi dopo. Le pazienti con un precedente trattamento a base di BP endovena, con morbo di Paget o in trattamento con BP orali nei 6 mesi precedenti alla data indice sono state escluse. Gli eventi GI gravi (inclusi eventi acuti che hanno comportato perforazione o perforazione con sanguinamento) entro 3 mesi dall'inizio della terapia sono stati identificati tramite codifica ICD-9 e la Current Procedural Terminology. Un'analisi post hoc ha valutato l'interruzione del trattamento dopo eventi GI gravi. Sono stati anche confrontati i tassi di utilizzo e i costi dei servizi sanitari correlati agli eventi GI.
RISULTATI Delle 8608 pazienti per gruppo, 45 (0,52%) in terapia con ibandronato mensile e 70 (0,81%) trattate con BP settimanali avevano sviluppato un evento GI grave. Le pazienti in ibandronato mostravano una riduzione del 36% del rischio di eventi GI gravi rispetto a chi utilizzava BP settimanali (OR 0,64; IC al 95% 0,44-0,93). Un numero significativamente più alto di donne in trattamento con BP settimanali interrompeva la terapia dopo un evento GI grave rispetto a quelle che assumevano ibandronato (100% vs 55,6%; p<0,001). La maggior parte degli outcome di utilizzo dei servizi sanitari non era significativamente diversa tra i due gruppi; le visite extraospedaliere erano significativamente maggiori per ibandronato (p=0,02). I costi non erano significativamente differenti tra i due gruppi.
CONCLUSIONI Le pazienti in terapia con ibandronato mensile mostravano una significativa riduzione del rischio di eventi GI gravi rispetto a quelle trattate con BP a somministrazione settimanale. Inoltre, queste ultime avevano maggiori probabilità di interrompere la terapia dopo l'evento avverso.


COMPARATIVE GASTROINTESTINAL SAFETY OF WEEKLY ORAL BISPHOSPHONATES
Cadarette SM, Katz JN, Brookhart MA, et al.
Osteoporos Int, pubblicato on line il 6 marzo 2009


RIASSUNTO
L'assunzione settimanale di bifosfonati rappresenta la principale strategia terapeutica per la cura dell'osteoporosi. Nonostante questi farmaci siano generalmente ben tollerati, essi possono causare seri eventi avversi gastrointestinali, che possono anche portare ad una ospedalizzazione per sanguinamento. In questo lavoro è stata confrontata la sicurezza gastrointestinale di alendronato e risedronato e non sono state trovate differenze nei nuovi utilizzatori di questi farmaci.
METODI Sono stati studiati i nuovi utilizzatori di alendronato e risedronato da giugno 2002 ad agosto 2005 fra i soggetti arruolati in un programma nazionale di assistenza farmaceutica. L'outcome primario era l'ospedalizzazione per sanguinamento gastrointestinale maggiore; l'outcome secondario includeva diagnosi di patologie gastrointestinali maggiori, sintomi, procedure endoscopiche, uso di farmaci gastroprotettivi e sostituzioni di terapia. È stato usato il modello proporzionale di Cox per confrontare gli esiti correlati ai due farmaci entro 120 giorni dall'inizio della terapia, aggiustando per quintili secondo il propensity score. Sono stati inoltre esaminati esiti compositi relativi alla sicurezza e i risultati sono stati stratificati per età e storia di precedenti patologie gastrointestinali.
RISULTATI Sono stati studiati in totale 10.420 nuovi utilizzatori, età media 79 anni (DS 6,9), 95% donne. Sono state osservate 31 ospedalizzazioni per sanguinamento gastrointestinale maggiore (0,91 per 100 persone-anno) occorse entro 120 giorni dall'inizio del trattamento. Dopo aggiustamento per le covariate non sono state trovate differenze per quanto riguarda le ospedalizzazione per sanguinamento gastrointestinale maggiore tra i soggetti trattati con risedronato in confronto ai soggetti in terapia con alendronato (HR 1,12; IC al 95% 0,55-2,28). Il tasso di passaggio a risedronato era basso; nessuna differenza è stata osservata per gli esiti secondari o compositi.
CONCLUSIONI Non è stata rilevata nessuna importante differenza per quanto riguarda la sicurezza gastrointestinale dell'assunzione settimanale di risedronato in confronto ad alendronato.