RIASSUNTO
SCOPO Approfondire l'associazione fra tiazolidinedioni (TZD), rosiglitazone
e pioglitazone, insieme e individualmente, e rischio di eventi cardiovascolari
e mortalità per tutte le cause, usando il metodo di analisi del
propensity score.
METODI È stato condotto uno studio di coorte retrospettivo,
includendo soggetti appartenenti al sistema sanitario della regione sud
orientale del Michigan. Lo studio includeva pazienti adulti con diabete,
trattati con farmaci per via orale e seguiti longitudinalmente fra l'1
gennaio 2000 e l'1 dicembre 2006. L'esito primario era infarto miocardico
acuto (IMA) fatale e non fatale. Gli esiti secondari includevano ospedalizzazione
per insufficienza cardiaca congestizia (congestive heart failure,
CHF), eventi cerebrovascolari fatali e non fatali, attacchi ischemici
temporanei (TIA), eventi coronarici e mortalità per tutte le cause.
RISULTATI 9171 pazienti sono stati inclusi in questo studio. L'uso
di rosiglitazone e pioglitazone non era associato ad un aumentato rischio
di IMA. Comunque il pioglitazone era associato ad una riduzione della
mortalità per tutte le cause. In confronto con rosiglitazone, il
pioglitazone era associato ad un più basso rischio di tutti gli
esiti considerati, in particolare a CHF ed eventi coronarici.
CONCLUSIONI I risultati di questo studio suggeriscono che pioglitazone
può avere un migliore profilo di rischio in confronto a rosiglitazone.
Tale evidenza contraddice l'ipotesi per cui gli esiti avversi cardiovascolari
di rosiglitazone e pioglitazone siano un effetto comune a tutta la classe
dei tiazolidinedioni.
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