RIASSUNTO
CONTESTO Un certo numero di case report correla l'uso di acido
5-aminosalicilico (5-ASA) a nefrite interstiziale in pazienti con malattie
infiammatorie croniche intestinali (inflammatory bowel disease,
IBD).
OBIETTIVO Indagare se l'uso a lungo termine di 5-ASA abbia effetti
dannosi sulla funzionalità renale in pazienti con IBD.
METODI E' stata condotta un'analisi retrospettiva su 171 pazienti
consecutivi extraospedalieri con morbo di Crohn o colite ulcerosa. Sono
stati misurati i livelli di creatinina serica e il peso corporeo prima
e dopo il trattamento per calcolare la clearance della creatinina (CrCl).
RISULTATI In 171 pazienti (93 donne, 78 uomini), la dose media
(+/-DS) di 5-ASA era 3,65+/-0,85 g/die, con una dose cumulativa di 11+/-7,7
kg in un intervallo di 8,4+/-5,9 anni. Le concentrazioni di creatinina
serica aumentavano da 76,8 micromol/L a 88,7 micromol/L (n=171; p<0,0001)
e la CrCl diminuiva significativamente da 104,6 mL/min a 93,1 mL/min (n=81;
p<0,0001). C'era un solo caso di nefrite interstiziale riportato. I
gruppi di trattamento includevano 5-ASA (74,3%), sulfasalazina (15,2%)
e la combinazione (sulfalsalazina/5-ASA [10,5%]) con periodi di trattamento
di 7,2+/-4,5, 12,3+/-8,7 e 11,2+/-6,7 anni, rispettivamente. La durata
del trattamento era la covariata più importante per la variazione
della CrCl e nell'analisi per gruppi di trattamento si osservava una correlazione
forte nel gruppo in sulfasalazina (r=-0,54; p=0,0145) e una non significativa
nel gruppo in 5-ASA (r=0,06; p=0,7017). La riduzione della CrCl era negativamente
correlata alla CrCl pre-trattamento (r=-0,34; p=0,0024) e positivamente
correlata alla dose media giornaliera di 5-ASA (r=0,32; p=0,0034).
CONCLUSIONE Questo studio è il primo a dimostrare un significativo
decremento della CrCl, dipendente dalla dose e dalla durata del trattamento.
I rischi necessitano di ulteriori valutazioni, poiché 5-ASA è
largamente utilizzato per la terapia di mantenimento a lungo termine in
soggetti con IBD.
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