PROBABILE TOSSICITA' EPATICA INDOTTA DA ENOXAPARINA



PROBABLE ENOXAPARIN-INDUCED HEPATOTOXICITY
Baker EL, Loewenthal T, Salerno E, Baker WL
Am J Health Syst Pharm 2009; 66:638-41



RIASSUNTO
SCOPO Descrivere un caso di probabile epatotossicità indotta da enoxaparina.
SOMMARIO Una donna di 29 anni era in cura da uno pneumologo per una tosse secca, persistente non alleviata da farmaci inalatori ad azione rapida o sedativi narcotici. Il medico di famiglia della paziente aveva inizialmente diagnosticato una pertosse e prescritto un breve ciclo di azitromicina e corticosteroidi, che però non aveva alleviato i sintomi. Una angiografia mediante tomografia computerizzata aveva rilevato embolia polmonare multipla bilaterale con una presenza moderata di coaguli, che ha determinato l'ospedalizzazione della paziente. Inizialmente si pensò che l'embolia polmonare fosse correlata all'assunzione di contraccettivi orali, che vennero prontamente sospesi al momento del ricovero. Venne iniziata quindi una terapia anticoagulante con enoxaparina e warfarin per via orale. A partire dal secondo giorno di terapia la paziente lamentò nausea e vomito. Le procedura diagnostiche non rilevarono alcuna anormalità epatica, renale, splenica o pancreatica. I risultati dei test di laboratorio riportarono livelli elevati di enzimi epatici, compresa alanina-transaminasi (ALT) e aspartato-transaminasi (AST). I test per l'epatite A, B e C erano negativi.
La terapia con enoxaparina venne sospesa e mantenuta il solo trattamento con warfarin orale. I segni clinici e di laboratorio di danno epatico si risolsero nel giro di pochi giorni, con un ritorno a livelli normali delle AST e ALT nei mesi successivi.
In base alla scala di Naranjo enoxparina era la probabile causa di tossicità epatica.
CONCLUSIONI Una donna trattata con enoxaparina ogni 12 ore ha sviluppato segni e sintomi di epatotossicità dopo la seconda dose. Il caso è inusuale per quanto riguarda la rapidità e l'entità dell'innalzamento degli enzimi epatici.