RIASSUNTO
CONTESTO L'aumento della pressione arteriosa dovuto al sodio, presente
come eccipiente nelle formulazioni di alcuni analgesici effervescenti
o in soluzione, è stato già riportato. Tuttavia, l'influenza
di altri anioni associati al sodio sui livelli pressori è ancora
controversa.
METODI Studio osservazionale su pazienti ipertesi anziani con pressione
arteriosa non controllata e trattati con paracetamolo effervescente (3
g/die) per l'osteoartrite. I livelli pressori sono stati misurati in 34
pazienti prima e dopo (4 settimane o più) il passaggio da paracetamolo
in formulazione effervescente alle compresse. La pressione arteriosa veniva
rilevata dai farmacisti sul territorio, nell'ambito di un servizio farmacoterapeutico.
RISULTATI L'assunzione di sodio nelle formulazioni effervescenti
era di 74 mmol/die (principalmente associato ad eccipienti quali bicarbonato
e carbonato di sodio). Inizialmente la pressione arteriosa era alta (range:
sistolica 153-168 mm Hg e diastolica 92-99 mm Hg). Il passaggio alla forma
in compresse (non contenenti sodio) era associato sia alla riduzione della
pressione sistolica di 13,1 mm Hg (IC al 95% 11,9-14,3; p<0,0001) che
ad una moderata riduzione di quella diastolica di 2,5 mm Hg (2,1-2,9;
p<0,0001). Nel periodo dello studio non si sono verificati cambi di
medicinali. Un'analisi dettagliata sulle terapie farmacologiche e sugli
sili di vita non ha mostrato altre cause di riduzione pressoria.
CONCLUSIONI E' stata osservata una relazione di causalità
tra l'assunzione di eccipienti contenenti sodio e l'aumento della pressione
arteriosa in individui anziani ipertesi, senza gli ioni cloruro. I medici
dovrebbero fare attenzione al possibile innalzamento pressorio dovuto
a formulazioni effervescenti di farmaci prescritti a pazienti ipertesi.
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