All'Editore
Una donna bianca di 28 anni si è presentata al pronto soccorso
con una storia pregressa di 3 giorni di febbre, rash e mal di gola. Durante
il giorno precedente il ricovero la paziente aveva sviluppato disuria
e congiuntivite. Nonostante avesse dichiarato di non essere in corso di
trattamento terapeutico con medicinali, la paziente aveva assunto cinque
giorni prima 4 pillole contraccettive in unica dose (0,125 mg levonorgestrel
e 0,03 mg etilestradiolo per ogni unità posologica).
L'esame fisico aveva rivelato papule eritematose con macchie scure al
centro che andavano fondendosi in placche su tronco, braccia e gambe.
In misura minore le placche erano diffuse anche sul viso, e, complessivamente,
affliggevano circa il 20% della superficie corporea. Vi erano inoltre
erosioni nella mucosa orale e genitale e un eritema congiuntivale. I test
per HIV, herpes, micoplasma, gonorrea e clamidia erano negativi. Le biopsie
della pelle hanno confermato una necrosi epidermica a pieno spessore.
Nel corso dei successivi quattro giorni la paziente sviluppava purulenza
congiuntivale e diffuse bolle sull'80% della superficie corporea. Tali
segni erano consistenti con una diagnosi di necrolisi tossica epidermica
(TEN). Al secondo e terzo giorno di ospedalizzazione alla paziente venivano
somministrate per via endovenosa immunoglobuline (I VIG) alla dose di
0,5 g/kg. I sintomi mostravano un miglioramento dopo la prima dose, ma
parallelamente si manifestava diminuzione della conta dei globuli bianchi,
dispnea e radiografie al torace rivelavano nuove effusioni polmonari.
Alla paziente non veniva somministrata una terza dose a causa dello stato
di squilibrio dei fluidi fisiologici. La paziente continuava a migliorare
anche dopo la sospensione delle immunoglobuline ed era dimessa con una
piena risoluzione del quadro clinico al quattordicesimo giorno di ricovero.
Questo case report è significativo perché coinvolge la pillola
contraccettiva di emergenza come possibile causa di TEN. Nel 2005 negli
USA 1.245.506 donne hanno ricevuto tali farmaci tramite la rete di cliniche
abortive Planned Parenthood. L'uso di tali farmaci sta aumentando di anno
in anno e si prevede un ulteriore incremento dopo la decisione dell'FDA
di classificare come OTC, per pazienti maggiorenni, pillole contraccettive
di emergenza contenenti levonorgestrel. Dato che tali pillole offerte
in regime di OTC contengono solo progestinici non è certo se esse
presentino lo stesso rischio che hanno altre pillole contraccettive di
emergenza contenenti associazioni di più principi attivi. Inoltre
questa preoccupazione non va estesa al caso dei contraccettivi orali in
quanto la dose giornaliera è minore rispetto a quella prevista
per la contraccezione d'emergenza.
Alla paziente erano state somministrate immunoglobuline perché
le sue condizioni andavano rapidamente deteriorandosi. L'osservazione
di questo caso non consente comunque di stabilire se le immunoglobine
hanno effettivamente contribuito al miglioramento delle condizioni cliniche
della paziente.
|