NECROLISI EPIDERMICA TOSSICA E PILLOLA CONTRACCETTIVA DI EMERGENZA



TOXIC EPIDERMAL NECROLYSIS SECONDARY TO EMERGENCY CONTRACEPTIVE PILLS
Weinberger CH, Bhardwaj SS, Bohjanen KA
J Am Acad Dermatol 2009; 60:708-9



All'Editore
Una donna bianca di 28 anni si è presentata al pronto soccorso con una storia pregressa di 3 giorni di febbre, rash e mal di gola. Durante il giorno precedente il ricovero la paziente aveva sviluppato disuria e congiuntivite. Nonostante avesse dichiarato di non essere in corso di trattamento terapeutico con medicinali, la paziente aveva assunto cinque giorni prima 4 pillole contraccettive in unica dose (0,125 mg levonorgestrel e 0,03 mg etilestradiolo per ogni unità posologica).
L'esame fisico aveva rivelato papule eritematose con macchie scure al centro che andavano fondendosi in placche su tronco, braccia e gambe. In misura minore le placche erano diffuse anche sul viso, e, complessivamente, affliggevano circa il 20% della superficie corporea. Vi erano inoltre erosioni nella mucosa orale e genitale e un eritema congiuntivale. I test per HIV, herpes, micoplasma, gonorrea e clamidia erano negativi. Le biopsie della pelle hanno confermato una necrosi epidermica a pieno spessore.
Nel corso dei successivi quattro giorni la paziente sviluppava purulenza congiuntivale e diffuse bolle sull'80% della superficie corporea. Tali segni erano consistenti con una diagnosi di necrolisi tossica epidermica (TEN). Al secondo e terzo giorno di ospedalizzazione alla paziente venivano somministrate per via endovenosa immunoglobuline (I VIG) alla dose di 0,5 g/kg. I sintomi mostravano un miglioramento dopo la prima dose, ma parallelamente si manifestava diminuzione della conta dei globuli bianchi, dispnea e radiografie al torace rivelavano nuove effusioni polmonari. Alla paziente non veniva somministrata una terza dose a causa dello stato di squilibrio dei fluidi fisiologici. La paziente continuava a migliorare anche dopo la sospensione delle immunoglobuline ed era dimessa con una piena risoluzione del quadro clinico al quattordicesimo giorno di ricovero.
Questo case report è significativo perché coinvolge la pillola contraccettiva di emergenza come possibile causa di TEN. Nel 2005 negli USA 1.245.506 donne hanno ricevuto tali farmaci tramite la rete di cliniche abortive Planned Parenthood. L'uso di tali farmaci sta aumentando di anno in anno e si prevede un ulteriore incremento dopo la decisione dell'FDA di classificare come OTC, per pazienti maggiorenni, pillole contraccettive di emergenza contenenti levonorgestrel. Dato che tali pillole offerte in regime di OTC contengono solo progestinici non è certo se esse presentino lo stesso rischio che hanno altre pillole contraccettive di emergenza contenenti associazioni di più principi attivi. Inoltre questa preoccupazione non va estesa al caso dei contraccettivi orali in quanto la dose giornaliera è minore rispetto a quella prevista per la contraccezione d'emergenza.
Alla paziente erano state somministrate immunoglobuline perché le sue condizioni andavano rapidamente deteriorandosi. L'osservazione di questo caso non consente comunque di stabilire se le immunoglobine hanno effettivamente contribuito al miglioramento delle condizioni cliniche della paziente.