RIASSUNTO
OBIETTIVO Riportare un caso di sanguinamento intracranico fatale
attribuibile probabilmente a interazione tra warfarin e vaccino influenzale
inattivato.
RIASSUNTO DEL CASO Un maschio bianco di 64 anni è stato
ricoverato in ospedale dopo aver perso conoscenza. La famiglia del paziente
riportava una storia precedente di due giorni di sanguinamento dal retto.
Il paziente non aveva subito recentemente modifiche alle sue condizioni
mediche o i suoi regimi terapeutici, i quali includevano warfarin per
la profilassi dell'ictus secondaria a fibrillazione atriale. Il paziente
si era sottoposto a vaccinazione per l'influenza con vaccino inattivato
quattro settimane e mezzo prima dell'ospedalizzazione. Al momento della
vaccinazione il suo INR era 2,0. All'ospedalizzazione il valore era maggiore
di 15; gli INR nei sei mesi precedenti erano stati relativamente stabili
(range 1,4-4,7). Un'analisi tomografica computerizzata senza contrasto
della testa mostrava una larga emorragia parenchimale dovuta a infarto,
che coinvolgeva il lobo temporale, parietale e occipitale. Al reparto
di emergenza, al paziente veniva somministrata un'infusione di nitroglicerina
per mantenere la pressione sistolica nell'intervallo di 140-160 mm Hg,
un'infusione di quattro unità di plasma fresco congelato e 10 mg
di vitamina K. In seguito a valutazione neurochirurgica è stato
determinato che niente poteva essere fatto per modificare positivamente
le condizioni del paziente, che moriva circa 17 h dopo l'ospedalizzazione.
DISCUSSIONE Molti report di terapia concomitante con warfarin e
vaccinazione anti-influenzale non indicano significative modificazioni
dei parametri relativi alla funzionalità coagulativa. Esistono
comunque report relativi a soggetti che in seguito a vaccinazione influenzale
hanno sperimentato un aumento dell'effetto di farmaci anticoagulanti.
La ragione di questo aumento è sconosciuta, ma potrebbe coinvolgere
solo alcuni componenti del vaccino, che è diverso di anno in anno.
L'aumento dei valori di INR osservati nel paziente oggetto di questo case-report,
relativamente stabili per almeno sei mesi, era probabilmente dovuto ad
un'interazione tra warfarin e il vaccino, che la scala Horn di probabilità
per le interazioni tra farmaci indicava come possibile.
CONCLUSIONI Considerando l'esito del paziente come anche gli esiti
di altri soggetti che hanno avuto un aumento dell'INR in scenari simili,
sembra giustificata una più frequente valutazione dei valori di
INR durante le 4-6 settimane successive ad una vaccinazione anti-influenzale.
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