RIASSUNTO
Warfarin può interagire con altri farmaci determinando emorragie
che possono porre a rischio la vita. Tali interazioni possono essere evitate.
Un uomo di 53 anni è stato ricoverato in ospedale per esacerbazione
di una malattia cronica ostruttiva delle vie aeree, malattia cardio-polmonare,
polmonite, trombosi venosa profonda e embolia polmonare acuta. Quest'ultima
condizione era stata inizialmente trattata con eparina a basso peso molecolare
e warfarin. Dopo una dose di carico di 5 mg per due giorni, warfarin era
somministrato in dose giornaliera di 2 mg. Al quinto giorno di terapia,
è stata somministrata di mattina l'ultima dose di enoxaparina.
Il paziente, in seguito, cadeva in bagno riportando un trauma al fianco
destro. Lamentava poi mancanza di sensibilità alla zona femorale
destra, dolore crescente e gonfiore all'addome e al fianco destro, dove
è stata poi notata una massa morbida. I livelli di emoglobina scendevano
a 9,7 g/dL e i valori di INR il giorno dopo aumentavano da 2,46 a 3,49-3,71.
In seguito a ulteriori domande il paziente riportava di aver applicato
20 g di balsamo analgesico (metilsalicilato 50%) sulla zona dolorante
per tre giorni. Gli esami con tomografia computerizzata mostravano un
largo ematoma retro-peritoneale destro, portando alla decisione di sospendere
warfarin. Al paziente è stato poi dato plasma fresco congelato,
unità di packed cells e vitamina K1. Veniva inoltre inserito
un filtro nella vena cava inferiore. Gli ematomi andavano risolvendosi.
Il paziente veniva in seguito affidato ad un altro ospedale per la convalescenza,
allo scopo di continuare la terapia anticoagulante e porlo sotto stretto
monitoraggio.
L'uso intensivo di metilsalicilati per via topica può potenziare
l'effetto anticoagulante di warfarin che, insieme alla presenza di disfunzioni
piastriniche, può aumentare il rischio di gravi sanguinamenti scatenati
da un trauma.
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