INTERAZIONI FARMACOLOGICHE CON WARFARIN E SANGUINAMENTO RETROPERITONEALE GRAVE



LIFE-THREATENING RETROPERITONEAL BLEEDING DUE TO WARFARIN-DRUG INTERACTIONS
Chan TYK
Pharmacoepidemiol Drug Saf 2009; 18:420-422


Un caso di emorragia retroperitoneale in un paziente sotto terapia anticoagulante con warfarin. Proposta una interazione con metilsalicilati per via topica.

RIASSUNTO
Warfarin può interagire con altri farmaci determinando emorragie che possono porre a rischio la vita. Tali interazioni possono essere evitate.
Un uomo di 53 anni è stato ricoverato in ospedale per esacerbazione di una malattia cronica ostruttiva delle vie aeree, malattia cardio-polmonare, polmonite, trombosi venosa profonda e embolia polmonare acuta. Quest'ultima condizione era stata inizialmente trattata con eparina a basso peso molecolare e warfarin. Dopo una dose di carico di 5 mg per due giorni, warfarin era somministrato in dose giornaliera di 2 mg. Al quinto giorno di terapia, è stata somministrata di mattina l'ultima dose di enoxaparina. Il paziente, in seguito, cadeva in bagno riportando un trauma al fianco destro. Lamentava poi mancanza di sensibilità alla zona femorale destra, dolore crescente e gonfiore all'addome e al fianco destro, dove è stata poi notata una massa morbida. I livelli di emoglobina scendevano a 9,7 g/dL e i valori di INR il giorno dopo aumentavano da 2,46 a 3,49-3,71. In seguito a ulteriori domande il paziente riportava di aver applicato 20 g di balsamo analgesico (metilsalicilato 50%) sulla zona dolorante per tre giorni. Gli esami con tomografia computerizzata mostravano un largo ematoma retro-peritoneale destro, portando alla decisione di sospendere warfarin. Al paziente è stato poi dato plasma fresco congelato, unità di packed cells e vitamina K1. Veniva inoltre inserito un filtro nella vena cava inferiore. Gli ematomi andavano risolvendosi. Il paziente veniva in seguito affidato ad un altro ospedale per la convalescenza, allo scopo di continuare la terapia anticoagulante e porlo sotto stretto monitoraggio.
L'uso intensivo di metilsalicilati per via topica può potenziare l'effetto anticoagulante di warfarin che, insieme alla presenza di disfunzioni piastriniche, può aumentare il rischio di gravi sanguinamenti scatenati da un trauma.