ROSIGLITAZONE E RISCHIO CARDIOVASCOLARE IN CONFRONTO ALLE TERAPIE IPOGLICEMIZZANTI STANDARD



ROSIGLITAZONE EVALUATED FOR CARDIOVASCULAR OUTCOMES IN ORAL AGENT COMBINATION THERAPY FOR TYPE 2 DIABETES (RECORD): A MULTICENTRE, RANDOMISED, OPEN-LABEL TRIAL
Home PD, Pocock SJ, Beck-Nielsen H, et al., for the RECORD Study Team
The Lancet, pubblicato on-line il 5 giugno 2009


Sono state sollevate obbiezioni riguardo la sicurezza dei tiazolidinedioni. Questo articolo riporta i risultati del trial di post-marketing surveillance RECORD. Con più di 4000 partecipanti affetti da diabete di tipo 2, esso fornisce evidenze sulla frequenza degli eventi avversi con rosiglitazone rispetto a metformina e sulfaniluree che possono essere utili nella pratica medica.

RIASSUNTO
CONTESTO Rosiglitazone è un sensibilizzatore all'insulina usato in combinazione con metformina, una sulfanilurea o entrambe per ridurre il glucosio ematico nei pazienti con diabete di tipo 2. Sono stati determinati gli esiti cardiovascolari (CV) dopo aggiunta del glitazone al trattamento con metformina o sulfanilurea, comparandoli alla terapia con la combinazione dei due farmaci standard per un periodo di 5-7 anni. E' stata valutata anche la sicurezza comparativa.
METODO In uno studio clinico multicentrico, in aperto (RECORD, Rosiglitazone Evaluated for Cardiac Outcomes and Regulation of Glycaemia in Diabetes), 4447 pazienti con diabete di tipo 2, in monoterapia con metformina o sulfanilurea, sono stati assegnati in modo random all'aggiunta di rosiglitazone (n=2220) o alla combinazone metformina-sulfanilurea (gruppo di controllo attivo, n=2227). L'end point primario era l'ospedalizzazione CV o la morte CV, con un margine di non-inferiorità dell'hazard risk (HR) di 1,20. Le analisi erano per intention-to-treat.
METODI 321 persone nel gruppo con rosiglitazone e 323 nel gruppo di controllo attivo hanno sperimentato un outcome primario durante un periodo medio di follow-up di 5,5 anni, incontrando i criteri di non-inferiorità (HR 0,99; IC al 95% 0,85-1,16). L'HR era 0,84 (0,59-1,18) per la morte CV, 1,14 (0,80-1,63) per l'infarto miocardico e 0,72 (0,49-1,06) per l'ictus. L'insufficienza cardiaca, che ha determinato ricovero o morte, è occorsa in 61 persone del gruppo con rosiglitazone e in 29 del gruppo controllo (HR 2,10; 1,35-3,27; differenza del rischio per 1000 anni-persona 2,6; 1,1-4,1).
INTERPRETAZIONE I risultati confermano che l'aggiunta di rosiglitazone alla terapia ipoglicemizzante nei diabetici aumenta il rischio di insufficienza cardiaca e di fratture, specialmente nelle donne. Sebbene i dati non siano conclusivi in merito ad un possibile effetto sull'infarto miocardico, è forte l'evidenza che rosiglitazone non aumenta il rischio di mortalità e morbilità CV globali, rispetto ai farmaci ipoglicemizzanti standard. Questi risultati potrebbero essere utili nella pratica clinica, fornendo un'ulteriore opzione terapeutica a quei pazienti che non raggiungono un controllo ottimale della glicemia, anche con terapie di combinazione, per gestire al meglio questa malattia in costante aumento.