RIASSUNTO
CONTESTO Rosiglitazone è un sensibilizzatore all'insulina
usato in combinazione con metformina, una sulfanilurea o entrambe per
ridurre il glucosio ematico nei pazienti con diabete di tipo 2. Sono stati
determinati gli esiti cardiovascolari (CV) dopo aggiunta del glitazone
al trattamento con metformina o sulfanilurea, comparandoli alla terapia
con la combinazione dei due farmaci standard per un periodo di 5-7 anni.
E' stata valutata anche la sicurezza comparativa.
METODO In uno studio clinico multicentrico, in aperto (RECORD,
Rosiglitazone Evaluated for Cardiac Outcomes and Regulation of Glycaemia
in Diabetes), 4447 pazienti con diabete di tipo 2, in monoterapia
con metformina o sulfanilurea, sono stati assegnati in modo random all'aggiunta
di rosiglitazone (n=2220) o alla combinazone metformina-sulfanilurea (gruppo
di controllo attivo, n=2227). L'end point primario era l'ospedalizzazione
CV o la morte CV, con un margine di non-inferiorità dell'hazard
risk (HR) di 1,20. Le analisi erano per intention-to-treat.
METODI 321 persone nel gruppo con rosiglitazone e 323 nel gruppo
di controllo attivo hanno sperimentato un outcome primario durante un
periodo medio di follow-up di 5,5 anni, incontrando i criteri di non-inferiorità
(HR 0,99; IC al 95% 0,85-1,16). L'HR era 0,84 (0,59-1,18) per la morte
CV, 1,14 (0,80-1,63) per l'infarto miocardico e 0,72 (0,49-1,06) per l'ictus.
L'insufficienza cardiaca, che ha determinato ricovero o morte, è
occorsa in 61 persone del gruppo con rosiglitazone e in 29 del gruppo
controllo (HR 2,10; 1,35-3,27; differenza del rischio per 1000 anni-persona
2,6; 1,1-4,1).
INTERPRETAZIONE I risultati confermano che l'aggiunta di rosiglitazone
alla terapia ipoglicemizzante nei diabetici aumenta il rischio di insufficienza
cardiaca e di fratture, specialmente nelle donne. Sebbene i dati non siano
conclusivi in merito ad un possibile effetto sull'infarto miocardico,
è forte l'evidenza che rosiglitazone non aumenta il rischio di
mortalità e morbilità CV globali, rispetto ai farmaci ipoglicemizzanti
standard. Questi risultati potrebbero essere utili nella pratica clinica,
fornendo un'ulteriore opzione terapeutica a quei pazienti che non raggiungono
un controllo ottimale della glicemia, anche con terapie di combinazione,
per gestire al meglio questa malattia in costante aumento.
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