RIASSUNTO
CONTESTO La valutazione postmarketing sulla sicurezza dei farmaci
conta sulla segnalazione spontanea delle reazioni avverse alle autorità
competenti. E' un problema noto il fatto che solo il 3% del totale degli
effetti avversi, che dovrebbero essere segnalati, viene riportato. Viene
quindi compromessa l'analisi postmarkentig della sicurezza del farmaco.
OBIETTIVO Identificare i fattori determinanti che influenzano la
segnalazione e definire le percezioni di medici e farmacisti sulla farmacovigilanza,
sui sistemi di segnalazione locali e nazionali, sul loro ruolo e su quello
di chi riporta le reazioni avverse e sulle eventuali conseguenze nella
pratica clinica.
METODI Sono stati identificati tre gruppi di farmacisti e sono
state condotte 16 indagini semi-strutturate
con i medici da 4 servizi sanitari differenti.
RISULTATI Sono stati individuati 4 ostacoli importanti per la segnalazione
delle reazioni avverse: (1) la farmacovigilanza è avvertita come
un ideale utopistico (un'idea irreale); (2) le autorità competenti
della segnalazione sono visti come un'entità remota; (3) gli operatori/i
professionisti sanitari non percepiscono i rischi che possono essere associati
alle terapie utilizzate nella loro pratica clinica e (4) gli operatori/i
professionisti sanitari sono titubanti sullo scopo del loro ruolo nel
segnalare le reazioni avverse.
CONCLUSIONI Al fine di promuovere la segnalazione e una maggiore
consapevolezza del sistema della farmacovigilanza, sembra essere essenziale
una ridefinizione delle sue aspettative/prospettive e necessario un target
di ritorno. Un tasso di segnalazione maggiore può anche essere
raggiunto attraverso la presenza un professionista esterno preposto esclusivamente
alla segnalazione e alla formazione degli altri soggetti coinvolti. Con
lo scopo di raggiungere una maggiore segnalazione vengono proposte alcune
specifiche misurazioni.
I
diagrammi causa-effetto individuano le cause di un problema
anche mediante il coinvolgimento di tutti gli operatori interessati
ed in particolare modo di quelli direttamente coinvolti nella fase
operativa; servono anche a motivare e responsabilizare gli operatori.
Messi a punto in Giappone da Kauru Ishikawa nel 1943, i diagrammi
di causa effetto sono tra gli strumenti più usati per la soluzione
dei problemi di qualità. Possono essere intesi sia come mezzo
per la rappresentazione sintetica delle cause di un problema, sia
come strumento per l'individuazione delle cause stesse e quindi delle
soluzioni del problema.
Il diagramma causa-effetto è anche detto diagramma di Ishikawa
o diagramma a lisca di pesce per la particolare configurazione che
assume quando è completata la compilazione grafica. Il problema
di cui si vuole studiare la soluzione viene infatti disposto al termine
di una linea, ai lati della quale si innestano altre linee che rappresentano
le diramazioni principali, ovvero le cause primarie del problema;
su queste si innestano a loro volta le cause secondarie e così
via. |
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