RIASSUNTO
SCOPO Gli inibitori della pompa protonica (PPI) possono sopprimere
la sintesi e il rilascio di steroidi da parte della corteccia surrenale,
portando così ad alterazioni dell'equilibrio elettrolitico. Sono
stati segnalati in case report sia l'iponatremia (Na+ <130 mmol/L)
che l'iperkaliemia (K+ >5.0 mmol/L) nel contesto della terapia con
PPI. Obiettivo di questo studio era esaminare l'associazione tra livelli
serici di potassio e l'uso di PPI.
METODI E' stata condotta un'analisi retrospettiva sui dati di adulti
ospedalizzati durante il 2006, di almeno 65 anni, includendo utilizzatori
(n=257) e non utilizzatori (n=388) di PPI. È stata usata un'analisi
di regressione multipla lineare e logistica per valutare l'associazione
tra uso di PPI e livelli serici di potassio.
RISULTATI Gli utilizzatori di PPI [età media (DS) 79,7 (8,0)
anni; 70% donne] avevano una potassiemia significativamente più
alta dei non utilizzatori [80,2 (8,8) anni; 64% donne] al ricovero [4,13
(0,62) vs 3,97 (0,57) mmol/L; p<0,001]. Il modello di regressione lineare
ha mostrato che il consumo di almeno 2 DDD (defined daily dose)
di PPI era significativamente un fattore positivo per i livelli serici
di potassio (p=0,021) dopo aggiustamento per età, livelli creatininemia,
sesso, storia di diabete o uso di un farmaco tra Ace-inibitori, sartani,
beta-bloccanti, diuretici, spironolattone, supplementi a base di potassio,
FANS, antipsicotici atipici e narcotici. Tuttavia, il modello di regressione
multipla ha anche evidenziato che alte dosi di PPI non sono associate
a un aumento del rischio di iperkaliemia (p=0,762).
CONCLUSIONE Alti livelli di potassio serico sono stati osservati
in utilizzatori di PPI, confrontandoli con i non utilizzatori. Alti dosaggi
di PPI possono essere dei predittori indipendenti di iperkaliemia.
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