BIFOSFONATI E FIBRILLAZIONE ATRIALE



BISPHOSPHONATES AND ATRIAL FIBRILLATION: SYSTEMATIC REVIEW AND META-ANALYSIS
Loke YK, Jeevanantham V, Singh S
Drug Saf 2009; 32:219-28


Sebbene questo studio abbia riscontrato una maggior frequenza dei casi di fibrillazione atriale grave in soggetti trattati con bifosfonati, è ancora forte l'incertezza che grava sulle evidenze ad oggi disponibili.

RIASSUNTO
CONTESTO I bifosfonati sono ampiamente utilizzati nel trattamento dell'osteoporosi, ma ci sono perplessità circa un potenziale legame tra questa terapia e la fibrillazione atriale.
OBIETTIVO Si è voluto valutare sistematicamente il rischio di fibrillazione atriale associato all'uso di bifosfonati.
METODI La ricerca è stata condotta in MEDLINE, siti della autorità regolatorie, registri dei trial di aziende farmaceutiche e schede tecniche di prodotti coinvolti in trial randomizzati e controllati (RCT) e in studi osservazionali controllati, pubblicati in inglese entro maggio 2008. Sono stati selezionati RCT di bifosfonati contro placebo per osteoporosi o fratture, con almeno tre mesi di follw-up e dati riguardanti la fibrillazione atriale. Per gli studi osservazionali, sono stati inclusi studi caso-controllo o di coorte che hanno valutato il rischio di fibrillazione atriale in pazienti esposti a bifosfonati rispetto ai non esposti. Sono stati estratti i dati sulla fibrillazione polmonare con end point primario e su ictus e mortalità cardiovascolare con end point secondari.
SINTESI DEI DATI E RISULTATI Sono stati calcolati gli odds ratio aggregati (OR) usando una metanalisi a effetti casuali ed è stata stimata l'eterogeneità con l'I2 statistico. L'esposizione a bifosfonati era significativamente associata al rischio di gravi eventi avversi di fibrillazione atriale in una metanalisi di 4 set di dati da trial (OR 1,47; IC al 95% 1,01-2,14; p=0,04; I2=46%). Tuttavia, la metanalisi di tutti gli eventi di fibrillazione atriale (gravi e non gravi) dallo stesso set di dati portava a un OR aggregato pari a 1,14 (0,96-1,36; p=0,15; I2=0%). Sono stati identificati 2 studi caso-controllo, uno dei quali mostrava un'associazione tra l'esposizione a bifosfonati (qualunque esposizione) e la fibrillazione atriale (OR aggiustato 1,86; 1,09-3,15), mentre l'altro non mostrava alcuna associazione (OR aggiustato 0,99; 0,90-1,10). Entrambi gli studi non supportavano l'ipotesi di un'associazione tra gli utilizzatori correnti. Non è stato osservato un aumento significativo del rischio di ictus (tre set di dati da trial OR 1,00; 0,82-1,22; p=0,99; I2=0%) o di mortalità cardiovascolare (tre set di dati da trial OR 0,86; 0,66-1,13; p=0,28; I2=31%).
CONCLUSIONE Mentre alcuni dati sembrano confermare l'associazione tra bifosfonati e fibrillazione atriale grave, l'eterogeneità delle evidenze esistenti, così come la scarsità delle informazioni su alcuni farmaci, preclude ogni conclusione definitiva circa l'esatta natura del rischio.