ANTITROMBOTICI E MICROEMORRAGIE CEREBRALI



USE OF ANTITHROMBOTIC DRUGS AND THE PRESENCE OF CEREBRAL MICROBLEEDS: THE ROTTERDAM SCAN STUDY
Vernooij MW, Haag MD, van der Lugt A, et al.
Arch Neurol 2009; 66:714-7203


Gli autori hanno verificato l'ipotesi che microemorragie cerebrali, soprattutto in siti lobari, si verifichino con maggior frequenza in pazienti anziani trattati con farmaci antitrombotici.

RIASSUNTO
CONTESTO Le microemorragie cerebrali sono depositi di emosiderina nel cervello, indicativi di microangiopatia. Le microemorragie in sede lobare sono state correlate all'angiopatia amiloide cerebrale, uno stato patologico a tendenza emorragica.
OBIETTIVO Indagare la relazione tra uso di farmaci antitrombotici e presenza di microemorragie cerebrali, specie di quelle a localizzazione lobare.
DISEGNO Analisi trasversale, con base di popolazione, che ha usato la risonanza magnetica (magnetic resonance imaging, MRI) per valutare la presenza e la localizzazione delle microemorragie. Dalle registrazioni automatiche delle farmacie sono state ricavate le informazioni complete circa l'uso extra-ospedaliero di inibitori dell'aggregazione piastrinica e di anticoagulanti prima dell'MRI.
SETTING Rotterdam Scan Study, uno studio con base di popolazione in una comunità anziana di olandesi.
PARTECIPANTI In campione con base di popolazione di 1062 persone, appartenenti ad una coorte longitudinale, di 60 anni e più, senza demenza, sottoposte a risonanza magnetica tra il 15 agosto 2005 e il 22 novembre 2006.
END POINT PRIMARI Presenza di microemorragie alla risonanza magnetica.
RISULTATI Rispetto ai non utilizzatori di farmaci antitrombotici, le microemorragie cerebrali erano più prevalenti tra gli utilizzatori di inibitori dell'aggregazione piastrinica (odds ratio aggiustato 1,71; IC al 95% 1,21-2,41). Non è stata osservata un'associazione significativa tra farmaci anticoagulanti e presenza di microemorragie (OR 1,49; 0,82-2,71). Le microemorragie a localizzazione lobare erano più prevalenti tra gli utilizzatori di aspirina (OR 2,70; 1,45-5,04) rispetto a chi assumeva carbasalato di calcio (OR 1,16; 0,66-2,02). Questa differenza era anche più consistente nel confronto tra persone trattate con dosaggi simili dei due farmaci.
CONCLUSIONI Questo studio trasversale mostra come l'uso di inibitori dell'aggregazione piastrinica sia correlato alla presenza di microemorragie cerebrali. Inoltre, l'uso di aspirina e carbasalato di calcio può essere diversamente correlato alla presenza di microemorragie a livello lobare.