TIAZOLIDINEDIONI ED EVENTI CARDIOVASCOLARI



THIAZOLIDINEDIONES AND CARDIOVASCULAR EVENTS IN PATIENTS WITH TYPE 2 DIABETES MELLITUS: A RETROSPECTIVE COHORT STUDY OF OVER 473 000 PATIENTS USING THE NATIONAL HEALTH INSURANCE DATABASE IN TAIWAN
Hsiao FY, Huang WF, Wen YW et al.
Drug Safety 2009; 32:675-690


Questo studio retrospettivo conferma l'evidenze della sperimentazione clinica in merito alla sicurezza dei tiazolidinedioni, in particolari di rosiglitazone.

RIASSUNTO
CONTESTO E OBIETTIVO Sono state espresse perplessità circa il rischio cardiovascolare associato a rosiglitazone e pioglitazone. Questo studio ha indagato la correlazione tra ipoglicemizzanti orali (rosiglitazone, pioglitazone, solfoniluree e metformina) e infarto miocardico, insufficienza cardiaca congestizia, angina pectoris, ictus e attacco ischemico transitorio.
METODI E' stato usato il database Taiwan's 2000-5 National Health Insurance per condurre uno studio di coorte retrospettivo con base di popolazione, su 473.483 pazienti con diabete mellito di nuova diagnosi. I soggetti in studio sono stati classificati in 5 gruppi a seconda del farmaco assunto durante il periodo dell'osservazione: (i) monoterapia con rosiglitazone; (ii) monoterapia con pioglitazone; (iii) terapia con solfonilurea; (iv) terapia con metformina; (v) terapia con solfonilurea e metformina. Sono stati usati modelli a rischi proporzionali di Cox per valutare l'associazione tra l'uso di rosiglitazone o pioglitazone e l'occorrenza di eventi cardiovascolari.
RISULTATI I pazienti che ricevevano la monoterapia con rosiglitazone mostravano il rischio più alto di un qualunque evento cardiovascolare (hazard ratio [HR] 1,89; IC al 95% 1,57-2,28), infarto miocardico (HR 2,09; 1,36-3,24), angina pectoris (HR 1,79; 1,39-2,30) e attacco ischemico transitorio (HR 2,57; 1,33-4,96) rispetto ai pazienti in monoterapia con metformina. Complessivamente, l'aggiunta alla terapia di rosiglitazone o pioglitazone era associata ad un rischio cardiovascolare simile. Sulla base della stima puntuale, pioglitazone aggiunto ad un altro ipoglicemizzante mostrava un effetto favorevole, anche se non significativo, sugli end point.
CONCLUSIONI I risultati estendono l'evidenza emergente dalla letteratura corrente al contesto del mondo reale e supportano i dati dai trial clinici che gli effetti sfavorevoli o dannosi causati dai tiazolidinedioni, specie rosiglitazone, possono superare i benefici in pazienti con diabete di tipo 2.