RIASSUNTO
CONTESTO E OBIETTIVO Sono state espresse perplessità
circa il rischio cardiovascolare associato a rosiglitazone e pioglitazone.
Questo studio ha indagato la correlazione tra ipoglicemizzanti orali (rosiglitazone,
pioglitazone, solfoniluree e metformina) e infarto miocardico, insufficienza
cardiaca congestizia, angina pectoris, ictus e attacco ischemico transitorio.
METODI E' stato usato il database Taiwan's 2000-5 National Health
Insurance per condurre uno studio di coorte retrospettivo con base
di popolazione, su 473.483 pazienti con diabete mellito di nuova diagnosi.
I soggetti in studio sono stati classificati in 5 gruppi a seconda del
farmaco assunto durante il periodo dell'osservazione: (i) monoterapia
con rosiglitazone; (ii) monoterapia con pioglitazone; (iii) terapia con
solfonilurea; (iv) terapia con metformina; (v) terapia con solfonilurea
e metformina. Sono stati usati modelli a rischi proporzionali di Cox per
valutare l'associazione tra l'uso di rosiglitazone o pioglitazone e l'occorrenza
di eventi cardiovascolari.
RISULTATI I pazienti che ricevevano la monoterapia con rosiglitazone
mostravano il rischio più alto di un qualunque evento cardiovascolare
(hazard ratio [HR] 1,89; IC al 95% 1,57-2,28), infarto miocardico (HR
2,09; 1,36-3,24), angina pectoris (HR 1,79; 1,39-2,30) e attacco ischemico
transitorio (HR 2,57; 1,33-4,96) rispetto ai pazienti in monoterapia con
metformina. Complessivamente, l'aggiunta alla terapia di rosiglitazone
o pioglitazone era associata ad un rischio cardiovascolare simile. Sulla
base della stima puntuale, pioglitazone aggiunto ad un altro ipoglicemizzante
mostrava un effetto favorevole, anche se non significativo, sugli end
point.
CONCLUSIONI I risultati estendono l'evidenza emergente dalla letteratura
corrente al contesto del mondo reale e supportano i dati dai trial clinici
che gli effetti sfavorevoli o dannosi causati dai tiazolidinedioni, specie
rosiglitazone, possono superare i benefici in pazienti con diabete di
tipo 2.
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