RIASSUNTO
CONTESTO Metanalisi di studi osservazionali mostrano variabilità
nel rischio di infarto miocardico acuto (IMA) tra gli utilizzatori di
FANS, con un aumento del rischio per rofecoxib e diclofenac e nessun aumento
per celecoxib, naprossene o ibuprofene.
METODI E RISULTATI E' stata identificata una coorte di 364.658
individui di 40-84 anni di età, arruolati in Saskatchewan Health,
Canada, dal 15 novembre 1999 al 31 dicembre 2001. E' stata quindi effettuata
un'analisi caso-controllo innestata che ha confrontato 3252 casi incidenti
di ricoveri per IMA e morti CHD extra-ospedaliere con 20.002 controlli
campionati casualmente dalla coorte.
L'incidenza di IMA/CHD era di 5,1 per 1000 anni-persona (IC al 95% 5,0-5,3).
Gli Odds ratio aggiustati (IC al 95%) di IMA/CHD degli utilizzatori correnti
di singoli FANS rispetto ai non utilizzatori erano: celecoxib (1,11; 0,84-1,47),
rofecoxib (1,32; 0,91-1,91), diclofenac (1,02; 0,75-1,38), naprossene
(1,57; 0,98-2,52), ibuprofene (1,59; 0,88-2,89) e indometacina (1,34;
0,81-2,19). L'uso a lungo termine di rofecoxib era compatibile con un
aumento del rischio (OR 1,46; 0,97-2,22) mentre le stime per altri FANS
erano vicine all'unità. Complessivamente, l'uso di FANS era associato
ad un aumento del 30% del rischio di IMA non fatale ma non influiva su
quello di IMA/CHD fatali.
CONCLUSIONI Questo studio ha mostrato un modesto aumento del rischio
di IMA/CHD con vari FANS tradizionali e con inibitori COX-2. Gli intervalli
di confidenza degli OR stimati includevano lo zero per la maggior parte
dei confronti. Lo studio ha confermato che la differenziazione tra FANS
tradizionali e inibitori COX-2 non è uno strumento valido nella
predizione del rischio cardiovascolare associato ai FANS.
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