INIBITORI COX-2 E RISCHIO DI INFARTO MIOCARDICO ACUTO



THE USE OF SELECTIVE CYCLOOXYGENASE-2 INHIBITORS AND THE RISK OF ACUTE MYOCARDIAL INFARCTION IN SASKATCHEWAN, CANADA
Varas-Lorenzo C, Castellsague J, Stang MR, et al.
Pharmacoepidemiol Drug Saf, pubblicato on line il 28 agosto 2009


Lo studio ha indagato l'associazione tra uso di FANS e incidenza di infarto miocardico, riscontrando un modesto aumento del rischio, sebbene i confronti tra i principi attivi non fossero significativi.

RIASSUNTO
CONTESTO Metanalisi di studi osservazionali mostrano variabilità nel rischio di infarto miocardico acuto (IMA) tra gli utilizzatori di FANS, con un aumento del rischio per rofecoxib e diclofenac e nessun aumento per celecoxib, naprossene o ibuprofene.
METODI E RISULTATI E' stata identificata una coorte di 364.658 individui di 40-84 anni di età, arruolati in Saskatchewan Health, Canada, dal 15 novembre 1999 al 31 dicembre 2001. E' stata quindi effettuata un'analisi caso-controllo innestata che ha confrontato 3252 casi incidenti di ricoveri per IMA e morti CHD extra-ospedaliere con 20.002 controlli campionati casualmente dalla coorte.
L'incidenza di IMA/CHD era di 5,1 per 1000 anni-persona (IC al 95% 5,0-5,3). Gli Odds ratio aggiustati (IC al 95%) di IMA/CHD degli utilizzatori correnti di singoli FANS rispetto ai non utilizzatori erano: celecoxib (1,11; 0,84-1,47), rofecoxib (1,32; 0,91-1,91), diclofenac (1,02; 0,75-1,38), naprossene (1,57; 0,98-2,52), ibuprofene (1,59; 0,88-2,89) e indometacina (1,34; 0,81-2,19). L'uso a lungo termine di rofecoxib era compatibile con un aumento del rischio (OR 1,46; 0,97-2,22) mentre le stime per altri FANS erano vicine all'unità. Complessivamente, l'uso di FANS era associato ad un aumento del 30% del rischio di IMA non fatale ma non influiva su quello di IMA/CHD fatali.
CONCLUSIONI Questo studio ha mostrato un modesto aumento del rischio di IMA/CHD con vari FANS tradizionali e con inibitori COX-2. Gli intervalli di confidenza degli OR stimati includevano lo zero per la maggior parte dei confronti. Lo studio ha confermato che la differenziazione tra FANS tradizionali e inibitori COX-2 non è uno strumento valido nella predizione del rischio cardiovascolare associato ai FANS.