CORRELAZIONE CAUSALE TRA STATINE ED UNA CONDIZIONE SIMILE A SCLEROSI LATERALE AMIOTROFICA



AMYOTROPHIC LATERAL SCLEROSIS-LIKE CONDITIONS IN POSSIBLE ASSOCIATION WITH CHOLESTEROL-LOWERING DRUGS: AN ANALYSIS OF PATIENT REPORTS TO THE UNIVERSITY OF CALIFORNIA, SAN DIEGO (UCSD) STATIN EFFECTS STUDY
Golomb B, Kwon E, Koperski S, Evans M
Drug Safety 2009; 32:649-661


Scopo di questo studio è stato esaminare le caratteristiche e la storia naturale di condizioni simil-SLA riportate come associate alle statine, focalizzando l'attenzione sui fattori che possono sostenere il nesso di causalità.

RIASSUNTO
CONTESTO Sebbene casi di sclerosi laterale amiotrofica (SLA) o condizioni simil-SLA si siano manifestati in apparente associazione con l'uso di statine o di altri farmaci ipolipemizzanti, sono necessarie ulteriori informazioni per comprendere se la relazione sia causale. L'University of California, San Diego (UCSD) Statin Effects Study è un progetto di sorveglianza dedicato agli effetti avversi (AE) nei pazienti, focalizzato sulle statine, il cui scopo è sfruttare le segnalazioni dei pazienti per definire ulteriormente le caratteristiche e la storia naturale degli eventi avversi
delle statine e accertare se un sistema di sorveglianza dedicato al paziente possa portare a una presunta identificazione di AE precedentemente non riconosciute. SLA era un possibile "nuovo" AE, identificato attraverso questo processo. Lo scopo dell'analisi qui presentata era di esaminare le caratteristiche e la storia naturale di condizioni simil-SLA riportate come associate alle statine, prestando attenzione a fattori che potrebbero giustificare sostenere la correlazione causale.
METODI Per la presente analisi, ci si è focalizzati sui casi di SLA associata alle statine riportati al gruppo di studio prima della pubblicazione di una possibile associazione tra la patologia e i farmaci. Di 35 soggetti identificati che avevano contattato l'UCSD Statin Effects Study per riportare SLA o condizioni simil-SLA, 18 non furono raggiunti (ad esempio, le informazioni per contattarli non erano più valide). Sei non erano in grado di partecipare (ad esempio, per la progressione della malattia) Degli 11 che sono stati contattati ed erano in grado di partecipare, uno non ha acconsentito a rilasciare il consenso informato. I restanti 10, con una diagnosi formale o probabile di SLA nel contesto di una progressiva debolezza/atrofia muscolare sviluppatasi parallelamente a una terapia ipolipemizzante, hanno completato un'intervista telefonica o via mail in cui venivano richieste informazioni circa l'insorgenza dei sintomi di SLA e i cambiamenti a seguito di modifiche della terapia. I risultati sono stati rivisti nel contesto della letteratura sul bilancio antiossidante/pro-ossidante delle statine e sui meccanismi di SLA che coinvolgono stress ossidativi e disfunzioni mitocondriali.
RISULTATI Tutti e 10 i soggetti riportavano miglioramento dei sintomi con l'interruzione della somministrazione delle statine e/o insorgenza o esacerbazione della sintomatologia con il cambio di farmaco, la riassunzione o l'aumento del dosaggio. tre soggetti hanno iniziato la supplementazione con coenzima Q10; tutti riportavano benefici iniziali. Tutti i soggetti riportavano l'insorgenza di AE da statine (non indicativi di SLA) precedentemente alla comparsa di sintomi di SLA, in modo fortemente sproporzionato rispetto a quanto atteso (p<0,001). Dal momento che questa osservazione riflette l'induzione di un effetto pro-ossidante delle statine, i presenti risultati supportano quanto sostenuto dalla letteratura circa i meccanismi attraverso i quali l'induzione da parte delle statine di stress ossidativo con amplificazione della disfunzione mitocondriale, evidenziabile in un sottogruppo vulnerabile, può promuovere i processi che portano agli AE e, più raramente, a SLA.
CONCLUSIONI Un fondamento teorico e osservazioni cliniche preliminari suggeriscono che le statine (e altri farmaci ipolipemizzanti) possono raramente essere associati a SLA in individui vulnerabili in cui predominano gli effetti pro-ossidanti delle statine. Queste osservazioni hanno una rilevanza nello spiegare le cause di SLA differenti dalle statine e alle condizioni neurodegenerative associate ai farmaci diverse dalla SLA. I risultati suggeriscono gli strumenti per l'identificazione di un sottogruppo vulnerabile. Quindi, la possibilità che le statine, al contrario, conferiscano protezione da SLA quando predominano gli effetti antiossidanti merita ulteriori indagini.