RIASSUNTO
SCOPO Gli antipsicotici di prima e seconda generazione causano
generalmente una lieve ipomotilità gastrointestinale. La necrosi
intestinale può essere una conseguenza di queste alterazioni gastrointestinali.
METODI Sono state revisionate tutte le osservazioni sulle coliti
ischemiche e le necrosi gastrointestinali raccolte nel database francese
di farmacovigilanza [French Pharmacovigilance database (FPD)] tra
il 1997 e la fine del 2006.
RISULTATI Sono stati analizzati 38 casi di coliti ischemiche e
necrosi gastrointestinali associate agli antipsicotici. L'età media
dei pazienti era di 42,7±14,7 anni (15-77 anni). La complicazione
digestiva risultava essere una necrosi intestinale in 27 casi, una colite
ischemica in 10 casi (con perforazione in tre casi) ed una perforazione.
Sono state effettuate operazioni chirurgiche in 24 pazienti (resezione
parziale o totale del colon e/o del piccolo intestino). Sei pazienti sono
deceduti nonostante l'intervento. Considerando l'intera popolazione, l'endpoint
risultava fatale in 14 pazienti, 13 pazienti con conseguenze, 6 pazienti
ricoverati e gli endpoint rimanevano sconosciuti in 5 casi.
Nel 55,2% dei casi, i pazienti erano trattati con diversi antipsicotici.
I maggiori farmaci antipsicotici coinvolti erano: clozapina, levomepromazina,
ciamemazina, aloperidolo. I farmaci antimuscarinici associati (escludendo
gli antipsicotici) sono stati rilevati nel 68,4% dei pazienti.
CONCLUSIONE La necrosi intestinale associata ad antipsicotici è
molto rara; tuttavia la mortalità è alta, con un rapido
peggioramento dei pazienti fino allo shok settico a dispetto dei sintomi
clinici lievi. E' quindi essenziale monitorare i pazienti che assumono
antipsicotici soprattutto quando vengono prescritti farmaci concomitanti.
L'insorgere di sintomi clinici non specifici come il dolore addominale
associati a vomito e/o diarrea dovrebbe destare attenzione.
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