RIASSUNTO
CONTESTO I risultati dai trial clinici hanno suggerito che i tiazolidinedioni
rosiglitazone e pioglitazone, farmaci antidiabetici, sono associati a
un aumento del rischio di fratture, ma questi studi hanno una potenza
ridotta. L'aumento del rischio in questi trial sembra essere limitato
alle donne e coinvolge principalmente fratture a braccia, polsi, gambe,
piedi: un profilo di rischio che non può essere prontamente spiegato.
L'obiettivo di questa analisi era indagare ulteriormente il rischio di
fratture associato all'uso di tiazolidinedioni.
METODI E RISULTATI Il disegno self-controlled case-series è
stato usato per confrontare i tassi di fratture durante l'esposizione
a tiazolidinedioni e nei periodi di non esposizione e quindi stimare il
tasso di incidenza (RR) intra-persona. Sono stati usati i dati anonimizzati
della medicina generale dal United Kingdom General Practice Research
Database (GPRD). Sono
stati inclusi tutti i pazienti di almeno
40 anni con registrazione di una frattura e almeno una prescrizione di
tiazolidinedioni (n=1.819). E' stato osservato un RR intra-persona di
1,43 (IC al 95% 1,25-1,62) per fratture in qualsiasi sito, confrontando
i periodi di esposizione e di non esposizione tra i pazienti con prescrizioni
di tiazolidinedioni. Questa associazione era simile tra uomini e donne
e tra soggetti trattati con rosiglitazone o pioglitazone. L'aumento del
rischio era anche evidente considerando i siti di frattura, tra cui femore,
spina dorsale, braccio, piede, polso o mano. Il rischio aumentava al crescere
della durata di esposizione a tiazolidinedioni: RR 2,00 (1,48-2,70) per
almeno 4 anni di esposizione.
CONCLUSIONI Tra i soggetti con storia di fratture, il rischio di
fratture aumentava nei periodi di esposizione a tiazolidinedioni (sia
rosiglitazone che pioglitazone) rispetto ai periodi senza i farmaci. L'aumento
del rischio è stato osservato in uomini e donne, e in alcuni siti
di frattura. Inoltre il rischio aumentava al prolungarsi dell'esposizione.
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