MECCANISMI DI PROLUNGAMENTO DELL'INTERVALLO QT INDOTTO DA FARMACI



MECHANISMS OF DRUG INDUCED QT INTERVAL PROLONGATION
Ponte ML, Keller GA, Di Girolamo G
Curr Drug Saf, pubblicato on line il 7 ottobre 2009

OTHER DRUGS ACTING ON NERVOUS SYSTEM ASSOCIATED WITH QT-INTERVAL PROLONGATION.
Keller GA, Ponte ML, Di Girolamo G

Curr Drug Saf, pubblicato on line il 7 ottobre 2009


Questi lavori, degli stessi autori, descrivono ciò che è noto del meccanismo sottostante l'induzione della torsione di punta ed elencano i farmaci che possono causare questa grave reazione avversa.

RIASSUNTO
La sindrome del QT lungo (QT long syndrome, LQTS) è caratterizzata dal prolungamento dell'intervallo QT, così come da una propensione allo sviluppo della sincope e della morte cardiaca improvvisa causati da un'aritmia ventricolare polimorfica maligna chiamata torsades de pointes (TdP). L'intervallo QT è misurato dall'inizio del complesso QRS fino alla fine dell'onda T e può essere influenzato sia dalla velocità di conduzione ventricolare che dalla velocità di ripolarizzazione. Nella maggior parte dei casi, il prolungamento dell'intervento QT è causato da fattori che prolungano la durata del potenziale d'azione, in modo particolare ritardando la fase 3 di ripolarizzazione.
Il meccanismo molecolare è noto solo parzialmente. Ci sono due meccanismi ben descritti: il blocco della cavità del canale ionico HERG o un traffico proteico anormale necessario al posizionamento delle subunità di HERG nella membrana cellulare. Entrambi questi meccanismi danneggiano la corrente veloce di potassio (IKr). Tuttavia il blocco del canale ionico non è l'unica condizione che genera TdP. Altri fattori possono giocare un ruolo importante, ad esempio etereogenità del miocardio, interazioni tra farmaci, polimorfismo genico e disturbi elettrolitici.
Diversi farmaci sono stati ritirati dal mercato a causa dell'induzione del prolungamento dell'intervallo QT e dell'aritmia. È necessario studiare i processi coinvolti nel prolungamento dell'intervallo QT per comprenderli a fondo e prevenire le aritmie potenzialmente dannose per la vita.

Molti farmaci agenti sul sistema nervoso sono stati implicati nel prolungamento dell'intervallo QT. A parte i composti antidepressivi e antipsicotici, alcuni hanno mostrato di prolungare l'intervallo QT in vivo. Tra questi, gli oppioidi, specialmente metadone, anestetici inalatori e alcune preparazioni usate per il trattamento della tosse. Questi farmaci hanno intervalli terapeutici stretti o possibili interazioni farmacologiche che portano a tossicità clinica manifestata come aritmie. Condividono la capacità di bloccare i canali del potassio (HERG), prolungare il potenziale d'azione dell'intervallo QT e generare aritmie o TdP come tipicamente osservato per antiaritmici, antistaminici, procinetici, psicotropi e agenti antinfettivi. I rilassanti muscolari come alcuronio, pancuronio e atracurio, associati o non associati ad atropina, prolungano significativamente l'intervallo QT. Metadone è l'oppioide più strettamente associato a prolungamento QT; con potenza decisamente inferiore, buprenorfina e ossicodone possono bloccare i canali HERG e deprimere la corrente IKr in vitro. I chemioterapici antineoplastici come antraciclina, farmaci alchilati, alchilanti e cisplatino sono associati ad alterazioni elettrocardiografiche, tra cui il prolungamento QT, e l'emesi a diversi gradi.
E' molto importante considerare gli effetti sinergici sul prolungamento QT quando vengono somministrati antiemetici come gli antagonisti del recettore 5-HT3 (granisetron, ondansetron e dolasetron). La conoscenza delle loro proprietà farmacologiche è di vitale importanza per evitare l'esposizione di soggetti particolarmente vulnerabili, come quelli con sindrome congenita da QT lungo e della popolazione generale, a un rischio non necessario di aritmie potenzialmente fatali.