RIASSUNTO
CONTESTO La Food and Drug Administration americana guida
i clinici attraverso i foglietti illustrativi di farmaci che sono controindicati
o non raccomandati per l'uso in specifici gruppi di pazienti. Sono poche
le informazioni circa l'uso di questi prodotti e i loro effetti sugli
outcome nella pratica clinica.
OBIETTIVO Studiare l'uso dei farmaci controindicati o non raccomandati
enoxaparina ed eptifibatide in pazienti dializzati e sottoposti a intervento
percutaneo coronarico (PCI) e la loro associazione con gli esiti clinici.
DISEGNO, SETTING E PARTECIPANTI Dati di 829 ospedali americani
su 22.778 pazienti dializzati sottoposti a PCI tra l'1 gennaio 2004 e
il 31 agosto 2008.
END POINT PRIMARIO Sanguinamento e morte intra-ospedaliera.
RISULTATI 5084 pazienti avevano ricevuto un antitrombotico controindicato
(22,3%); di questi, 2375 (46,7%) avevano ricevuto enoxaparina, 3261 (64,1%)
avevano assunto eptifibatide e 552 (10,9%) entrambi. Rispetto a pazienti
che non avevano ricevuto alcun farmaco, i soggetti trattati con gli antitrombotici
indicati avevano tassi più alti di emorragie intra-ospedaliere
(5,6% vs 2,9%; odds ratio [OR] 1,93; IC al 95% 1,66-2,23) e morte (6,5%
vs 3,9%; OR 1,68; 1,46-1,95). Dopo aggiustamento per multivariabili, i
pazienti che avevano ricevuto gli antitrombotici controindicati mostravano
un rischio significativamente superiore di emorragie intra-ospedaliere
(OR 1,66; 1,43-1,92) e morte (OR 1,24; 1,04-1,48). In 10.158 pazienti
appaiati per propensity score, l'assunzione degli antitrombotici
controindicati restava significativamente associata a emorragie intra-ospedaliere
(OR 1,63; 1,35-1,98), ma non a morte (OR 1,15; 0,97-1,36).
CONCLUSIONI In un campione di pazienti dializzati sottoposti a
PCI, il 22,3% aveva ricevuto un farmaco antitrombotico controindicato.
Nell'analisi con appaiamento per propensity score, l'assunzione
di questi farmaci era significativamente associata all'aumento del rischio
di sanguinamenti maggiori intra-ospedalieri.
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