INR ELEVATO ASSOCIATO ALL'USO CONCOMITANTE DI ERITROMICINA OFTALMICA E WARFARIN



ELEVATED INTERNATIONAL NORMALIZED RATIO ASSOCIATED WITH CONCURRENT USE OF OPHTHALMIC ERYTHROMYCIN AND WARFARIN
Parker DL, Hoffmann TK, Tucker MA, et al.
Am J Health-System Pharm 2009; 67:38-41



OBIETTIVO Riportare il caso di un paziente il cui INR (International Normalized Ratio) è aumentato con l'uso concomitante di eritromicina oftalmica e warfarin.
RIASSUNTO DEL CASO
Una donna caucasica di 77 anni ha iniziato la terapia con warfarin per la profilassi di tromboembolismo secondario a fibrillazione atriale (target INR, 2-3). Il farmaco è stato prescritto dal cardiologo e la cura è stata definita e condotta in accordo con il farmacista ospedaliero. La donna stava ricevendo un dosaggio settimanale di mantenimento di 14 mg. Aveva una storia clinica di fibrillazione atriale, iperlipidemia, osteoartrite, ipotiroidismo, malattia coronarica, infarto miocardico, insufficienza cardiaca congestizia e cancro al seno. Oltre a warfarin, la paziente assumeva alprazolam, carvedilolo, furosemide, levotiroxina sodica, lisinopril, nitroglicerina, cloruro di potassio, paracetamolo/propossifene, simvastatina e trazodone. La paziente era in terapia anticoagulante da quattro mesi quando le venne prescritta una crema oftalmica a base di eritromicina per una congiuntivite batterica. Dopo 3 settimane il suo INR salì a 8,5. Vennero eliminate 4 dosi di warfarin e la dose di mantenimento fu abbassata a 12 mg. Cinque settimane dopo l'INR era 1,5, a cinque giorni dal termine della terapia con la pomata oftalmica. Il rechallenge con eritromicina riportò in 5 giorni l'INR a 4,2, richiedendo una nuova riduzione del dosaggio di mantenimento.
CONCLUSIONI
Questo caso dimostra come l'applicazione topica di eritromicina oftalmica abbia determinato l'innalzamento dei valori di INR in una paziente in terapia con warfarin.