Conferme
sulla sicurezza del tiotropio (Spiriva, Pfizer e Boehringer Ingelheim),
al momento gold standard terapeutico per il trattamento della broncopneumopatia
cronica ostruttiva (Bpco). L'Fda ha comunicato di aver terminato l'esame
dei dati di safety presentati a suo tempo dalle aziende produttrici e
di aver concluso che le evidenze disponibili non mostrano la presenza
di un'associazione tra l'impiego del farmaco e un aumento del rischio
di ictus, infarto o morte dovuta a cause cardiovascolari.
Alla conclusione si è arrivati analizzando i dati a quattro anni
dello studio UPLIFT, che ha coinvolto quasi 6000 pazienti affetti da Bpco
trattati con tiotropio o placebo. Già lo scorso novembre, un comitato
indipendente di esperti aveva ritenuto che i dati presentati fugassero
i dubbi sulla sicurezza del prodotto riguardo al rischio di ictus ed eventi
avversi cardiovascolari.
La vicenda era iniziata nel marzo 2008, quando gli stessi produttori avevano
comunicato all'Fda i risultati di una metanalisi dei dati di 29 studi
clinici, che sembrava suggerire un leggero aumento del rischio di ictus
nei pazienti trattati con tiotropio (o farmaci con meccanismo d'azione
simile) rispetto al placebo.
Nell'ottobre 2008 erano state poi presentate due ulteriori pubblicazioni,
tra cui una metanalisi di 17 studi, pubblicata su Jama, che gettavano
ombre sulla sicurezza cardiovascolare del farmaco. L'ultima comunicazione
dell'Fda pare invece dirimere la questione una volta per tutte.
COMUNICATO
FDA
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