RIASSUNTO
C'è
un interesse crescente nei rischi di decesso correlati all'uso di prodotti
erboristici. Sebbene la maggior parte dei consumatori pensi che la fitoterapia
sia sicura e senza effetti collaterali, sono
state spesso descritte in letteratura interazioni
tra sostanze complementari alternative e farmaci convenzionali.
Lo scopo di questo case report è di mettere in luce l'importanza
di un uso sicuro dei rimedi erboristici attraverso uno studio clinico
sulle interazioni tra i farmaci convenzionali e tali prodotti.
È stato descritto il caso di un paziente che assumeva di sua iniziativa
Valeriana officinalis L. e Passiflora incarnata L. mentre
era in cura con lorazepam. Tremore delle mani, mal di testa, dolori lancinanti
e fatica muscolare sono stati riportati entro le 32 ore che hanno preceduto
la diagnosi clinica. L'anamnesi familiare escludeva i tremori essenziali,
la sindrome di Parkinson e di Wilson e altre patologie che presentano
questi sintomi. La storia medica rilevava la presenza di disturbi generalizzati
di ansia e consumo di prodotti erboristici, ma non la presenza di disturbi
neurologici. È stato condotto un appropriato
esame fisico.
I medici hanno sospettato che questi
sintomi fossero stati provocati da un
effetto additivo e sinergetico di prodotti che il paziente assumeva. I
principi attivi di valeriana e passiflora potrebbero aumentare l'attività
inibitoria del legame delle benzodiazepine ai recettori GABAergici causando
gravi effetti secondari.
In seguito all'aumento
del consumo di prodotti erboristici assunti senza prescrizione medica,
l'uso di tali rimedi dovrebbe essere noto nella valutazione della storia
clinica individuale. Dovrebbero essere creati gruppi multidisciplinari
per disegnare studi sulle piante medicamentose con impatto sulla prassi
medica.
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