Con
l'obiettivo di contrastare il fenomeno della contraffazione farmaceutica,
nel 2007 nasce la task-force nazionale Impact
Italia.
Costituita dalle principali istituzioni interessate a questa problematica,
ovvero AIFA, ministero della Salute, Istituto superiore di sanità
e Carabinieri NAS, insieme a ministero dello Sviluppo economico, Agenzia
delle Dogane e ministero dell'Interno (Direzione centrale Polizia criminale),
questa collaborazione ha sviluppato iniziative come il training e il supporto
agli investigatori, il monitoraggio delle reti illegali, la messa a punto
di strumenti informatici da usare sul campo, l'informazione al pubblico.
L'Italia è stato il primo Paese in Europa e uno dei pochissimi
a livello mondiale a costituire una struttura trasversale fra le diverse
Amministrazioni interessate al fenomeno della contraffazione dei medicinali.
La conferenza di Roma
Il Gruppo di lavoro italiano rappresenta il punto di riferimento nazionale
per le segnalazioni di casi di contraffazione e per le iniziative nel
settore e si colloca nel più ampio contesto di Impact (International
Medical Products Anti-Counterfeiting Taskforce), la task force
dell'OMS che ha la funzione di studiare soluzioni globali al fenomeno
mediante la collaborazione tra i diversi Stati e della quale l'Italia
è stato membro fondatore.
Nel 2006 l'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha organizzato in collaborazione
con l'Oms la conferenza
internazionale Combating Counterfeit Drugs, che ha coinvolto
organizzazioni internazionali, agenzie regolatorie, industrie, forze di
polizia, distributori, pazienti e professionisti sanitari, interessati
a trovare una piattaforma comune per la lotta alla contraffazione farmaceutica.
La Dichiarazione di Roma RomeDeclaration.pdf, il documento condiviso approvato
dalla conferenza, rappresenta un primo significativo sforzo in questa
direzione, ma il tavolo di lavoro internazionale sta lavorando per arrivare
in tempi brevi alla definizione di misure concrete nei vari settori, normativo,
tecnico e formativo, per rendere più efficace l'azione contro i
falsificatori.
La situazione in Italia
I farmaci
contraffatti sono quelli che nell'etichetta riportano informazioni
ingannevoli sul proprio contenuto e sulla propria origine. Può
trattarsi di medicinali senza ingredienti attivi, con ingredienti attivi
differenti o presenti in quantità diversa da quella dichiarata
o, ancora, con un principio attivo corretto contenuto in una confezione
falsa.
In Italia, grazie al sistema di tracciabilità del farmaco, la distribuzione
dei farmaci contraffatti è limitata ai soli canali non controllabili
come le palestre e le farmacie attive su internet. Infatti, nella rete
di distribuzione legale, circolano medicinali che vengono monitorati nel
loro intero percorso dal produttore alla farmacia.
La tracciabilità del farmaco nasce con il Decreto
ministeriale del 15 luglio 2004 per sorvegliare la spesa farmaceutica
e contrastare i furti di farmaci. Da allora, attraverso la lettura ottica
del bollino presente sulle confezioni di medicinali, tutte le transazioni
di farmaci che avvengono nel nostro Paese sono registrate in una banca
dati centrale gestita dalla Direzione del Sistema informativo del ministero
della Salute.
Di fatto questo sistema ha reso impossibile l'inserimento, all'interno
della catena legale, di farmaci fuori legge o contraffatti (poichè
privi di bollino ottico e del codice unico di identificazione che permette
la tracciatura a livello centrale).
La normativa nazionale non consente la vendita di farmaci attraverso la
rete, ma si stima che in Italia abbiano fatto ricorso alle farmacie on
line estere diverse centinaia di migliaia di persone. In generale, nel
nostro Paese, il fenomeno coinvolge soprattutto privati che acquistano
farmaci per il trattamento delle disfunzioni erettili e steroidi usati
illegalmente in ambito sportivo.
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