FARMACI E CARDIOMIOPATIE DILATATIVE: UNO STUDIO CASO/NON CASO NEL DATABASE FRANCESE DI FARMACOVIGILANZA



DRUGS AND DILATED CARDIOMYOPATHIES: A CASE/NONCASE STUDY IN THE FRENCH PHARMACOVIGILANCE DATABASE
Montastruc G, Favreliere S, Sommet A, et al.
Br J Clin Pharm 2010; 69:287-294


Questo studio ha descritto un'associazione tra alcuni farmaci e le cardiomiopatie dilatative sia per composti con effetti cardiaci già noti, sia per altri non in precedenza correlati a questa reazione avversa.

RIASSUNTO
SCOPI Valutare le ipotetiche associazioni tra farmaci e cardiomiopatia dilatativa.
METODI E' stato utilizzato un metodo caso/non caso nel database di farmacovigilanza francese (FPVD). I casi erano tutte le osservazioni con cardiomiopatia dilatativa registrate nel FPDV tra l'1 gennaio 1990 e il 30 giugno 2007. I non casi erano tutti gli altri report diversi da quelli studiati. Le antracicline sono state usate come controlli positivi. I dati sono stati espressi come reporting odds ratio (ROR) con intervalli di confidenza al 95%.
RISULTATI Tra le 258.729 segnalazioni di reazioni avverse da farmaci (ADR) registrate nel FPVD tra l'1 gennaio 1990 e il 30 guigno 2007, 47 (22 uomini, età media 49 anni) riportavano cardiomiopatia dilatativa. In questi 47 pazienti, 67 farmaci risultavano 'sospetti'. E' stato trovato un ROR significativo per farmaci citotossici (epirubicina, mitoxantrone, ciclofosfamide, gemcitabina, fluorouracil) e antiretrovirali (lamividuna, zidovudina, abacavir), ma anche per isotretinoina, prednisone, soppressori dell'appetito (clobenzorex) e sostanze psicotrope [antipsicotici (clozapina, olanzapina), litio, antidepressivi (clomipramina, amitriptilina, fluvoxamina)].
CONCLUSIONI Questo studio descrive un'associazione tra alcuni farmaci e segnalazioni di cardiomiopatie dilatative. Questa relazione coinvolge non solo alcuni farmaci già sospetti (antracicline, antiretrovirali), ma anche altri composti (antipsicotici, litio, antidepressivi, retinoidi) meno noti per indurre una tale ADR. Nonostante i limiti intrinseci a questo tipo di studi (underreporting, fattori confondenti, …), i presenti dati rappresentano un segnale per la farmacovigilanza e possono contribuire a definire nuovi studi prospettici allo scopo di confermare questo segnale.