RIASSUNTO
SCOPI Valutare le ipotetiche associazioni tra farmaci e cardiomiopatia
dilatativa.
METODI E' stato utilizzato un metodo caso/non caso nel database
di farmacovigilanza francese (FPVD). I casi erano tutte le osservazioni
con cardiomiopatia dilatativa registrate nel FPDV tra l'1 gennaio 1990
e il 30 giugno 2007. I non casi erano tutti gli altri report diversi da
quelli studiati. Le antracicline sono state usate come controlli positivi.
I dati sono stati espressi come reporting odds ratio (ROR) con
intervalli di confidenza al 95%.
RISULTATI Tra le 258.729 segnalazioni di reazioni avverse da farmaci
(ADR) registrate nel FPVD tra l'1 gennaio 1990 e il 30 guigno 2007, 47
(22 uomini, età media 49 anni) riportavano cardiomiopatia dilatativa.
In questi 47 pazienti, 67 farmaci risultavano 'sospetti'. E' stato trovato
un ROR significativo per farmaci citotossici (epirubicina, mitoxantrone,
ciclofosfamide, gemcitabina, fluorouracil) e antiretrovirali (lamividuna,
zidovudina, abacavir), ma anche per isotretinoina, prednisone, soppressori
dell'appetito (clobenzorex) e sostanze psicotrope [antipsicotici (clozapina,
olanzapina), litio, antidepressivi (clomipramina, amitriptilina, fluvoxamina)].
CONCLUSIONI Questo studio descrive un'associazione tra alcuni farmaci
e segnalazioni di cardiomiopatie dilatative. Questa relazione coinvolge
non solo alcuni farmaci già sospetti (antracicline, antiretrovirali),
ma anche altri composti (antipsicotici, litio, antidepressivi, retinoidi)
meno noti per indurre una tale ADR. Nonostante i limiti intrinseci a questo
tipo di studi (underreporting, fattori confondenti,
), i
presenti dati rappresentano un segnale per la farmacovigilanza e possono
contribuire a definire nuovi studi prospettici allo scopo di confermare
questo segnale.
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