REAZIONI AVVERSE DA FARMACI CARDIOVASCOLARI



ADVERSE DRUG REACTIONS INDUCED BY CARDIOVASCULAR DRUGS IN CARDIOVASCULAR CARE UNIT PATIENT
Mohebbi N, Shalviri G, Salarifar M, et al.
Pharmacoepidemiol Drug Saf, pubblicato on line il 9 febbraio 2010


I risultati di questo studio mostrano che i farmaci cardiovascolari possono causare reazioni avverse gravi e frequenti: il monitoraggio delle ADR è di estrema importanza, specie nei primi giorni di una terapia cardiovascolare.

RIASSUNTO
SCOPO Individuare il tipo, il tasso, la gravità e la prevenibilità di reazioni avverse da farmaci (ADR) attribuibili a farmaci cardiovascolari in un'unità di terapia cardiovascolare; determinare la relazioni tra caratteristiche del paziente e le ADR identificate.
METODI I pazienti giunti alle unità di terapia cardiovascolare al Tehran Heart Center in un periodo di 8 mesi e che avevano ricevuto almeno un farmaco cardiovascolare erano arruolabili nello studio. Le ADR erano registrate in base alle informazioni raccolte tramite interviste ai pazienti, revisione delle cartelle cliniche, monitoraggio dei test di laboratorio e conferma da parte dei medici. La definizione di ADR dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, la sua gravità e i criteri di causalità, sono stati utilizzati nella valutazione delle reazioni. La prevedibilità è stata stimata mediante il questionario di Schumock e Thornton. La relazione tra i possibili fattori di rischio e l'occorrenza di ADR è stata valutata attraverso analisi statistiche.
RISULTATI Durante il periodo dello studio, 677 pazienti sono entrati nello studio. E' stato registrato un numero complessivo di 189 ADR, di cui il 22,2% erano gravi. I più alti tassi di ADR erano osservati con Streptokinasi (59,3%). Il tasso di ADR prevenibili era del 6,9%. L'analisi di regressione logistica multivariata ha mostrato che i pazienti con il peso più basso e quelli con storia di abitudine al fumo con malattie concomitanti avevano il più alto rischio di sperimentare ADR.
CONCLUSIONE Il tasso di ADR indotte da farmaci cardiovascolari in questo studio era del 24,2%. Questo studio ha mostrato che gli agenti antiaritmici e antitrombotici necessitano di maggior attenzione.