Circa
140.000 locandine sono state inviate ad altrettanti medici di Medicina
Generale, pediatri e farmacisti italiani (allegate alle riviste dei MMG,
della Federazione dei Farmacisti e dei Pediatri) per essere esposte in
ospedali, ambulatori, studi medici e farmacie. Le locandine sono accompagnate
da un articolo di presentazione della campagna con preghiera di affissione.
Scopo delliniziativa, condivisa da numerose società di medicina
non convenzionale, è creare consapevolezza in merito ai possibili
rischi associati allutilizzo di prodotti - piante medicinali, integratori
alimentari, preparati omeopatici - che, in quanto naturali, sono comunemente
considerati sicuri e "innocui" e assunti come forma di automedicazione
senza consultare il medico o il farmacista. Anche i preparati a base di
piante o loro derivati, però, sono dotati di attività farmacologica
e questa, se da un lato non sempre si traduce in efficacia clinica, dallaltro
può essere responsabile della comparsa di effetti collaterali e
alterare gli effetti dei farmaci convenzionali. Esempi di sostanze di
uso comune e con possibili effetti indesiderati sono la Propoli, che in
alcuni casi determina allergie specie nei bambini, e lIperico, utilizzato
per le sue proprietà antidepressive e registrato come specialità
medicinale, in grado di interagire con farmaci quali anticoncezionali,
anticoagulanti e immunosoppressori.
In Italia il sistema di sorveglianza delle sospette reazioni avverse è
coordinato dallISS. Tra le reazioni avverse monitorate a partire
dal 2002, si segnalano soprattutto allergie e problemi gastrointestinali,
epatici e renali nei soggetti più suscettibili, oltre a patologie
del sistema nervoso, della cute e del tessuto sottocutaneo.
È dunque importante che il cittadino, prima di assumere un qualsiasi
prodotto di medicina naturale, consulti il medico o il farmacista. I medici
stessi, inoltre, in fase di anamnesi dovrebbero sincerarsi se il paziente
se fa uso di prodotti naturali, dal momento che sono possibili diversi
tipi di reazioni avverse e interazioni con i farmaci di sintesi.
Fotografia
del fenomeno
I
dati ISTAT 2005 rivelano lampia diffusione delle terapie non convenzionali
nel nostro Paese. Nel 2005 circa 7 milioni e 900.000 persone (13,6% della
popolazione residente) hanno dichiarato di aver utilizzato metodi di cura
non convenzionali nei tre anni precedenti lintervista. La terapia
più diffusa è risultata essere lomeopatia (vi ha fatto
ricorso il 7% della popolazione), seguita dai trattamenti di manipolazione
dellapparato osteo-articolare quali osteopatia e chiropratica (6,4%),
da fitoterapia (3,7%) e agopuntura (1,8%). Dalla stessa indagine ISTAT
emerge la tendenza a integrare rimedi omeopatici o fitoterapici con farmaci
convenzionali (nel 73,5% dei casi). Lutilizzo dei metodi di cura
non convenzionali è risultato essere più diffuso tra le
persone di status sociale alto e residenti nel Nord del Paese. Un dato
interessante riguarda i bambini e ragazzi fino a 14 anni: in questa fascia
di età, quasi il 10% è stato sottoposto a trattamenti non
convenzionali nel triennio precedente il sondaggio. Anche in questo caso
a fare la parte del leone è lomeopatia, che ha interessato
il 7,9% dei bambini e ragazzi.
Il
sistema nazionale di sorveglianza delle sospette reazioni avverse
Dallaprile
2002 il sistema raccoglie le segnalazioni spontanee associate alluso
dei prodotti della medicina naturale. Le segnalazioni possono essere inviate
allISS tramite unapposita scheda ). Le oltre 400 segnalazioni
pervenute hanno riguardato molti eventi gravi: nel 36% dei report è
stata indicata una ospedalizzazione, nel 5% levento aveva messo
in pericolo la vita del paziente e sono stati riportati 3 decessi. Le
segnalazioni riportavano principalmente patologie gastrointestinali, patologie
della cute e del tessuto sottocutaneo, disturbi psichiatrici, patologie
del sistema nervoso e del fegato. Il 71% dei prodotti era a base di piante
medicinali. Nel 34% dei report è stato riportato luso concomitante
di farmaci convenzionali.
LOCANDINA
DECALOGO PER IL CITTADINO
COMMENTO
DELLA DOTT.SSA MENNITI IPPOLITO
COMMENTO DEL DOTT. RASCHETTI
IL
PUNTO DI VISTA DEL DOTT. FIRENZUOLI
IL PUNTO DI VISTA DEL CENTRO ANTIVELENI DI MILANO
IL
PUNTO DI VISTA DEL DOTT. CAPUTI
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