Sulla
base della revisione di nuovi dati provenienti da studi clinici e da fonti
di farmacovigilanza, l'FDA ha messo in guardia circa i possibili rischi
di miopatia cui potrebbero andare incontro i pazienti che assumono dosaggi
molto alti di simvastatina (80 mg/die).
Queste osservazioni provengono principalmente dallo studio SEARCH
(Study of the Effectiveness of Additional Reductions in Cholesterol
and Homocysteine), un trial condotto in soggetti post infartuati che
ha arruolato 6.031 pazienti che assumevano simvastatina ad alte dosi (80
mg) e 6033 pazienti trattati con simvastatina a 20 mg/die. L'incidenza
di miopatia è risultata più elevata nei pazienti trattati
con simvastina 80 mg (0,9% vs 0,02%).
La miopatia è un noto effetto collaterale di tutte le statine la
cui incidenza aumenta con il crescere della dose. La forma più
grave di miopatia è nota come rabdomiolisi, cioè la rottura
delle cellule della muscolatura scheletrica che causa rilascio di mioglobina,
che, accumulandosi, può essere causa di insufficienza renale. Se
il danno renale non viene individuato e non si interviene con gli opportuni
trattamenti, si può arrivare alla morte.
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