BRADICARDIA SINTOMATICA CON ARIPIPRAZOLO E ZIPRASIDONE ORALI



SYMPTOMATIC BRADYCARDIA WITH ORAL ARIPIPRAZOLE AND ORAL ZIPRASIDONE
Snarr BS, Phan SV, Garner A, et al.
Ann Pharmacother 2010; 44:760-763



RIASSUNTO
OBIETTIVO Descrivere il caso di un paziente che ha sviluppato bradicardia sintomatica all'inizio del trattamento con ziprasidone orale e successivamente con aripiprazolo orale, in entrambi i casi risolta prontamente dopo interruzione della terapia.
DESCRIZIONE DEL CASO Una ragazza di 18 anni con disordine bipolare ha iniziato la terapia con ziprasidone orale 80 mg di notte e la dose è stata successivamente aumentata a 120 mg per il trattamento di mania acuta e delusione. La paziente ha sviluppato bradicardia sintomatica (frequenza cardiaca 31-35 battiti/minuto), che si è risolta dopo la riduzione del dosaggio a 80 mg. Tre mesi più tardi, la paziente è nuovamente giunta in clinica per il trattamento di mania bipolare con caratteristiche psicotiche in una condizione di non aderenza alla terapia. È stata iniziata la somministrazione di aripiprazolo orale 15 mg/die (successivamente aumentato a 20 mg) in associazione a litio carbonato 600 mg/2xdie. La paziente ha sviluppato nuovamente bradicardia sintomatica che si è risolta dopo l'interruzione dell'assunzione di aripiprazolo.
DISCUSSIONE Questo è il primo case report di bradicardia sintomatica associata all'uso di ziprasidone o aripiprazolo. La scala di probabilità di Naranjo suggerisce che il nesso di causalità tra l'antipsicotico atipico e la bradicardia è probabile per ziprasidone e aripiprazolo. Sono stati riportati in letteratura casi di bradicardia sintomatica con l'uso di altri antipsicotici atipici. Poche sono le conoscenze circa i meccanismi che contribuiscono alla risposta bradicardica associata ad antipsicotici.
CONCLUSIONI Sono necessari ulteriori studi per meglio determinare la relazione tra antipsicotici e bradicardia riflessa. Sebbene la bradicardia resti un fenomeno relativamente poco comune nel contesto dell'uso di questi farmaci, la gravità di questo potenziale effetto avverso ne giustifica la considerazione all'inizio di una terapia antipsicotica.