RIASSUNTO
OBIETTIVO Riportare un caso di pancreatite acuta in una paziente
con diabete mellito non insulino-dipendente (NIDDM) trattato con exenatide
e rivedere criticamente i report precedenti.
METODI Si descrivono i dati clinici e di laboratorio di una donna
con probabile pancreatite indotta da exenatide, applicando gli stessi
criteri a casi precedentemente pubblicati.
RISULTATI Una donna di 64 anni, non alcolista, con NIDDM, presentava
dolore epigastrico da 1 mese, iniziato 2 giorni dopo la prima assunzione
di exenatide. La concentrazione di lipasi serica era 2700 U/L (intervallo
di riferimento 114-320 U/L) e quella di amilasi serica 131 U/L (intervallo
di riferimento 30-110 U/L). I risultati del test di funzionalità
epatica, il profilo lipidico e la concentrazione di creatinina serica
erano normali. La tomografia addominale computerizzata (CT) mostrava cambiamenti
coerenti con una diagnosi di pancreatite senza coinvolgimento delle vie
biliari. Exenatide è stata interrotta. La terapia conservativa
portava a rapida scomparsa dei sintomi, concentrazione di lipasi nella
norma (151 U/L) e risultati normali dalla CT del pancreas 90 giorni dopo.
La Food and Drug Administration ha riportato 36 casi di pancreatite
presunta associata a exenatide. Tuttavia, non veniva specificato nessun
criterio di selezione, i due terzi dei pazienti non erano stati sottoposti
a CT e il 90% aveva almeno un altro fattore di rischio per la pancreatite
acuta. Un case report pubblicato di pancreatite indotta da exenatide non
conteneva descrizioni del pancreas alla CT addominale, non menzionava
l'uso di alcolici e non riportava valori normali delle lipasi.
CONCLUSIONI Questo è l'esempio documentato in modo più
approfondito di probabile pancreatite indotta da exenatide. In ogni paziente
diabetico con pancreatite acuta, exenatide deve essere esclusa come causa
e il suo uso dovrebbe essere interrotto.
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