ELEVATO CONSUMO DI FRUTTOSIO E GRAVITÀ DELLA FIBROSI IN PAZIENTI CON EPATOPATIA NON ALCOLICA



INCREASED FRUCTOSE CONSUMPTION IS ASSOCIATED WITH FIBROSIS SEVERITY IN PATIENTS WITH NONALCOHOLIC FATTY LIVER DISEASE
Abdelmalek MF, Suzuki A, Guy C, et al.
Hepatology, pubblicato on line il 28 gennaio 2010


Lo sciroppo di fruttosio ottenuto dal mais, il dolcificante utilizzato nella maggior parte delle bevande e dei succhi di frutta zuccherati, ha effetti molto dannosi sul fegato, soprattutto se si è già affetti da steatosi epatica non alcolica.

RIASSUNTO
L'incidenza in aumento dell'obesità e del diabete coincide con l'aumento marcato del consumo di fruttosio. Questo risulta maggiore negli individui affetti da steatosi epatica non alcolica (NAFLD) che nei controlli appaiati per età e indici di massa corporea (IMC). Poiché il fruttosio scatena alterazioni metaboliche che possono essere epatossiche, è stata analizzata la relazione tra il consumo di fruttosio e la severità della steatosi epatica non alcolica.
Sono stati analizzati 427 individui adulti arruolati nel NASH Clinical Research Network i cui dati relativi al consumo di alimenti venivano raccolti mediante questionario entro 3 mesi dalla biopsia al fegato. Il consumo di fruttosio era stimato sulla base di quanto riportato (frequenza x quantità) di consumo di Kool-aid, succhi di frutta e bevande non dietetiche, espresse in quantità settimanali e classificate in livelli: nullo, da minimo a moderato (<7 a settimana) e giornaliero (7 a settimana). L'associazione tra consumo di fruttosio e caratteristiche istologiche della NAFLD è stata analizzata usando analisi
di regressione logistica multipla lineare e ordinale di con o senza controllo per altri fattori confondenti. Un consumo di fruttosio aumentato era associato univariatamente alla giovane età (p<0,0001), al sesso maschile (p<0,0001), all'ipertrigliceridemia (p<0,04), al colesterolo HDL (p<0,0001), alla diminuzione del glucosio serico (p<0,001), all'aumento delle calorie immesse (p<0,0001), e all'iperuricemia (p<0,0001). Dopo controllo per età, sesso, IMC e totale di calorie assunte, il consumo di fruttosio giornaliero era associato a un grado inferiore di steatosi e a uno più alto di fibrosi epatica (p<0,05 per ciascuno). Negli adulti più grandi (48 anni) il consumo giornaliero di fruttosio era associato all'aumento di infiammazione epatica (p<0,05) e ballooning degli epatociti (P = 0,05).
CONCLUSIONI Nei pazienti con NAFLD l'assunzione giornaliera di fruttosio è associata a una steatosi ridotta ma a un aumentata fibrosi. Questi risultati identificano un fattore di rischio ambientale/comportamentale facilmente modificabile che può migliorare la progressione della malattia nei pazienti con NAFLD.