USO A LUNGO TERMINE DI STEROIDI ANABOLIZZANTI E DISFUNZIONE VENTRICOLARE SINISTRA



LONG TERM ANABOLIC-ANDROGENIC STEROID USE IS ASSOCIATED WITH LEFT VENTRICULAR DYSFUNCTION
Baggish AL, Weiner RB, Kanayama G, et al.
Circ Heart Fail, pubblicato on line il 23 marzo 2010


Un nuovo studio indica che gli utilizzatori a lungo termine di steroidi anabolizzanti mostravano un alto rischio di sviluppare disfunzione cardiaca, con un livello di gravità tale da aumentare il rischio di insufficienza cardiaca.

RIASSUNTO
CONTESTO Sebbene sia diffuso l'uso illecito di steroidi anabolizzanti (anabolic-androgenic steroid, AAS), gli effetti cardiaci derivanti dal loro uso a lungo termine sono stati caratterizzati in modo inadeguato. Sono stati messi a confronto i parametri cardiaci nei sollevatori di peso che hanno riportato un uso a lungo termine di AAS con quelli di altri sollevatori di pesi senza una precedente esposizione agli AAS.
METODI E RISULTATI Sono state effettuate ecocardiografie bidimensionali, tissue-Doppler, con analisi speckle-tracking per valutare la frazione di eiezione del ventricolo sinistro (VS), lo strain(*) sistolico del VS e gli indici convenzionali della funzione diastolica negli utilizzatori a lungo termine di AAS (n=12) e nei non-utilizzatori (n=7).
Gli utilizzatori AAS (esposizione mediana [quartile (Q1), Q3] cumulativa lifetime 468 [169-520] settimane agli AAS) erano molto simili ai non-utilizzatori per età, durata del periodo precedente di sollevamento pesi e intesità attuale di allenamento. I parametri strutturali del VS erano anch'essi simili tra i due gruppi. Tuttavia, gli utilizzatori AAS avevano una frazione di eiezione del VS significativamente minore (50,6% [48,4; 53,6] vs 59,1% [58,0-61,7]; p=0,003 mediante Wilcoxon rank sum test, a due code); strain longitudinale (16,9% [14,0-19,0] vs 21,0% [20,2-22,9]; p = 0,004) e strain radiale (38,3 [28,5-43,7] vs 50,1 [44,3-61,8]; p=0,02).
Dieci dei 12 utilizzatori di AAS mostravano
una frazione di eiezione del VS inferiore ai limiti di normalità accettati (>=55%). Gli utilizzatori di AAS mostravano anche una diminuzione della funzione diastolica rispetto ai non-utilizzatori, come evidenziato da una velocità E (7,4 [6,8-7.9] vs 9,9 [8,3-10,5]; p=0,005) e da un rapporto E/A (0,93 [0,88-1,39] vs 1,80 [1,48-2,00]; p=0,003) notevolmente più bassi.
CONCLUSIONI La disfunzione cardiaca negli utilizzatori
a lungo termine di AAS appare più grave rispetto a quella precedentemente riportata, tale da poter aumentare il rischio di insufficienza cardiaca.

(*) Tra le tecniche ecocardiografiche di più recente introduzione sono da annoverare senz’altro, quelle di strain (S) e strain rate (SR) analysis che consentono di valutare accuratamente ed in modo quantitativo la funzione e la contrattilità del miocardio. Con il termine strain ci si riferisce ad un parametro che rappresenta la deformazione di un oggetto relativamente alle proprie dimensioni originarie ed è solitamente espresso in percentuale. Lo SR è il tasso locale di deformazione o strain per unità di tempo la cui unità di misura è il secondo-1 o 1/s. È interessante ricordare che, mentre lo strain sistolico si è dimostrato essere direttamente correlato con la frazione d’eiezione ventricolare, lo SR al picco sistolico, si è rivelato più strettamente associato alla contrattilità del miocardio.