RIASSUNTO
CONTESTO Il Risk Management Plan di infliximab (Remicade;
Schering-Plough, Kenilworth, NJ, USA) includeva lo sviluppo, l'esecuzione
e il monitoraggio di un programma educazionale diretto ai prescrittori
di infliximab per i pazienti con morbo di Crohn (Infliximab Paediatric
Crohn's Disease Educational Plan). Il contenuto del programma prevedeva
materiale educativo e comunicazioni volte ad educare i prescrittori sul
rischio associato all'uso di infliximab.
OBIETTIVO Determinare l'efficacia del piano di minimizzazione del
rischio.
METODI Valutazione focalizzata su due componenti: documentazione
della formazione del personale degli Sponsor e valutazione della consapevolezza
sulla problematica tra i medici prescrittori nei Paesi Europei.
Ai medici prescrittori, identificati sia indipendentemente dal contatto
con gli Sponsor (6 Paesi), che dagli Sponsor stessi (24 Paesi), è
stato sottoposto un questionario strutturato.
RISULTATI La formazione dello staff interno, sul programma educativo,
è stata svolta e completata da tutte le persone precedentemente
indicate come candidati appropriati in tutti i Paesi Europei.
Le indagini indipendenti condotte in Germania, Francia, Italia, Spagna,
Svezia e Gran Bretagna hanno indicato che circa il 90% dei medici erano
gastroenterologi pediatrici (57%) o pediatri (33%). La maggioranza (96%)
dei medici intervistati, stavano trattando il morbo di Cronh pediatrico
e la maggior parte utilizzava a tal fine infliximab.
Specificamente, l'82% dei gastroenterologi utilizzava infliximab; tra
i pediatri la percentuale era più bassa (42%). Il 96% dei gastroenterologi
pediatrici o gastroenterologi ha dichiarato di essere conscio dei benefici
e dei rischi di infliximab per il trattamento pediatrico del morbo di
Crohn, contro una percentuale più bassa (82%) dei pediatri.
Inizialmente la maggior parte ha acquisito consapevolezza attraverso congressi
e workshop, e al momento dell'indagine solo il 25% dichiarava di essere
venuto a conoscenza dei rischi e benefici attraverso il programma educativo.
Tuttavia, la maggior parte dei medici ha riferito di essere stato avvicinato
e informato dal personale degli Sponsor in Francia (98%), in Italia (100%),
Spagna (83%) e Svezia (70%). In Germania e in Gran Bretagna questa percentuale
e stata del 42%.
Quasi tutti i medici erano a conoscenza della necessità di eseguire
lo screening per tubercolosi (TBC) e cancro prima di iniziare la terapia
con infliximab, e di controllare le reazioni di ipersensibilità
prima, durante e dopo il trattamento. Il 90% dei medici erano consci della
necessità di aggiornare la terapia di immunizzazione prima dell'inizio
del trattamento e, a eccezione dell'Italia (92% di consapevolezza), circa
il 50% dei medici erano consapevoli in merito alla necessità di
dare ai pazienti sotto trattamento con infliximab la Patient Alert
Card [scheda o tessera che viene data al paziente riportante le sue
informazioni per quel che concerne lo studio in cui è stato arruolato,
ndr].
Negli altri Paesi Europei, dove è stata condotta l'indagine tra
i medici individuati dagli sponsor, il 99% dei gastroenterologi pediatrici
e il 90% dei gastroenterologi o pediatri ha dichiarato di essere a conoscenza
dei benefici e dei rischi dell'utilizzo di infliximab per il trattamento
pediatrico del morbo di Crohn, e tutti hanno dichiarato di conoscere i
rischi di TBC e infezioni opportunistiche e la necessità di screening
prima dell'inizio di trattamento con infliximab per TBC e cancro.
CONCLUSIONI Complessivamente, il risultati della valutazione del
Infliximab Paediatric Crohn's Disease Educational Plan sono stati
soddisfacenti. L'obiettivo della formazione del personale interno alle
compagnie farmaceutiche che distribuiscono infliximab è stato completamente
raggiunto; oltre il 90% dei medici ha riportato di essere a conoscenza
dei benefici e dei rischi di infliximab per il trattamento del morbo di
Crohn pediatrico. Altre attività dovrebbero essere condotte in
tutti i Paesi per educare i medici a fornire ai pazienti sotto infliximab
la Patient Alert Card. In particolare, bisognerebbe compiere ulteriori
sforzi educazionali in Germania e in Gran Bretagna, dove meno del 50%
dei medici ha riferito di essere stato contattato e informato da personale
degli sponsor.
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