RIASSUNTO
OBIETTIVO Analizzare il trend del tasso di mortalità dovuto
sia a infarto del miocardio che a emorragie gastrointestinali prima e
dopo il ritiro di rofecoxib e il rilascio di una guida regolatoria che
riguardasse l'uso degli altri inibitori di COX-2.
METODI Studi ecologici internazionali di trend temporali sulla
morte da infarto del miocardio o emorragia gastrointestinale intorno al
2004 quando l'attività regolatoria limitò l'uso dei COX-2
inibitori. Sono stati analizzati i dati di mortalità in Paesi con
bassa mortalità tra uomini adulti e bambini (strato
A della mortalità WHO).
RISULTATI Confrontando, nei singoli Paesi, i tassi di mortalità
per
emorragie gastrointestinali o infarto acuto del miocardio
dopo il 2004 con quelli attesi dalla continuazione dei trend precedenti,
non c'erano evidenze di deviazione nei pazienti tra i 50 e 69 anni. Tuttavia
tra gli ultra settatantenni era evidente dopo
il 2004 una più bassa mortalità
per emorragie gastrointestinali (rate ratio 0,963; IC 95% 0,948-0,977)
e una più bassa mortalità per infarto acuto del miocardio
(rate ratio 0,981; 0,977-0,986). Questa associazione era simile
in uomini e donne.
CONCLUSIONI Non è emerso un incremento della mortalità
dovuta ad emorragie gastrointestinali in seguito al ritiro di rofecoxib
nel 2004 e alla simultanea preoccupazione da parte degli enti regolatori
riguardo gli altri inibitori COX-2. Infatti appariva ridotta la mortalità
dovuta a emorragie gastrointestinali o infarto acuto del miocardio in
uomini e donne settantenni o ultrasettantenni rispetto a ciò che
ci si attendeva dai trend di mortalità prima del 2004.
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