Quando
un farmaco scatena un effetto indesiderato il paziente lo comunica al
medico che gliel'ha prescritto (o al farmacista), che, a sua volta, lo
riferisce all'autorità competente (in Italia all'AIFA, l'Agenzia
del farmaco). Le segnalazioni progressivamente raccolte vanno ad arricchire
il quadro delle informazioni disponibili sugli effetti di ciascun medicinale.
E così, caso per caso, le autorità provvedono a integrare
e/o modificare il foglietto illustrativo del farmaco, limitarne le indicazioni
o, in casi gravi, ritirarlo dal mercato. Questa è in estrema sintesi
la farmacovigilanza, uno strumento indispensabile per la tutela della
salute dei cittadini.
Ma che succede quando i pazienti non segnalano gli eventi avversi? O quando
a non farlo sono gli stessi medici o farmacisti? Le informazioni vanno
perdute per sempre. E la farmacovigilanza ne risente. Ecco perché
in molti paesi europei si sta diffondendo la segnalazione spontanea da
parte dei cittadini (in Italia è consentita per legge dal 2004).
Ma la pratica è poco conosciuta e per niente promossa. Eppure la
sua utilità è dimostrata da numerosi studi (il più
recente dell'associazione no-profit olandese HAI, Health Action Interntional
Europe).
In Italia, l'associazione Altroconsumo ha avviato un progetto, i cui risultati
trovano spazio nel n. 2/10 di Dialogo sui farmaci ("Ascoltare
i pazienti arricchisce la farmacovigilanza"). In buona sostanza,
tra giugno 2006 e agosto 2009, l'associazione ha invitato i pazienti che
stavano usando o avevano usato gli immunosopressori topici Elidel®
crema o Protopic® unguento a raccontare la loro esperienza
sul sito internet www.altroconsumo.it/salute.
I farmaci, sospettati dall'agenzia regolatoria americana (FDA) di essere
cancerogeni, sono indicati per pazienti con dermatite atopica che non
rispondono ad altre terapie e controindicati sotto i due anni. Ai volontari
Altroconsumo ha somministrato un questionario con domande utili a ricostruire
la storia clinica (diagnosi, cure precedenti, modalità e durata
della cura, ecc.). In tutto sono state raccolte e poi analizzate 566 schede.
Dall'analisi dei dati emerge che, nonostante le raccomandazioni d'uso
delle agenzie regolatorie, Elidel® e Protopic®
sono spesso prescritti in modo inadeguato, in prima battuta, in bambini
sotto i due anni di età, e finanche per patologie diverse dalla
dermatite atopica. Le reazioni avverse più frequenti riportate
sono rossore, bruciore, ipersensibilità, prurito in sede d'applicazione.
Ma anche fotosensibilizzazione, eruzioni cutanee, alopecia e altri sintomi
gravi. Naturalmente i dati rielaborati sono stati presentati all'AIFA
e all'EMA (l'Agenzia europea del farmaco). Facendo un confronto con le
segnalazioni pervenute dal 2001 al 2008 alla banca dati nazionale di farmacovigilanza
dell'AIFA, emerge che le segnalazioni gravi giunte per questi due farmaci
sono poche rispetto a quelle arrivate ad Altroconsumo. Questo significa
che spesso i cittadini che fanno esperienza di effetti indesiderati con
i farmaci non li riferiscono al medico. Ma significa anche che i sanitari
non riportano le segnalazioni dei cittadini all'autorità competente.
In conclusione il progetto di Altroconsumo dimostra, come si legge nell'articolo,
che "il coinvolgimento diretto dei cittadini nella farmacovigilanza
è uno strumento utile e prezioso per ricavare informazioni non
solo sugli effetti indesiderati, ma anche sulle abitudini prescrittive
e sulle modalità di utilizzo dei farmaci". È ora dunque
di promuovere le segnalazioni dei cittadini e di sostenerle ufficialmente.
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